Sicuramente il Sign. Nicola Grauso era un personaggio scomodo in quanto non si uniformava alla limitazione della libertà di espressione tramite il controllo della stampa.
La censura italiana non poteva permettere che venisse data un’informazione reale quindi anche L’Unione Sarda doveva rientrare nei ranghi dell’informazione spazzatura per far sì che i lettori sardi continuassero ad essere imbottiti di melensaggini e di versioni addomesticate dei fatti. L’Italia deve continuare a far sapere ai sardi solo quello che possono sapere !
Un popolo ignorante può facilmente essere controllato mentre quello erudito non lo si tiene a bada molto facilmente !
LE INCREDIBILI RIVELAZIONI DI GRAUSO SU FACEBOOK. ECCO COSA DICE L’EX EDITORE DELL’UNIONE SARDA!
24 settembre 2013
Ne hanno parlato in pochi, certamente non i principali quotidiani sardi, eppure stanno suscitando clamore le parole che Nicola Grauso, ex editore dell’Unione Sarda, ha scritto sul suo profilo Facebook a proposito della cessione del principale quotidiano della Sardegna nel 1999. Grauso, in pratica, afferma di essere stato vittima di un “complotto” teso a fargli cedere il giornale in quanto – a suo modo di dire – la direzione del quotidiano “non faceva sconti a nessuno”, andando anche contro i poteri forti. Di seguito vi riportiamo le parole scritte da Grauso su Facebook.
“quando ero editore de L’Unione Sarda (dal 1985 al 1999) , il giornale era assai indipendente e forte…… Su L’Unione venivano pubblicate denunce delle devianze dei veri poteri forti….Senza timore…..Fra queste , furono pubblicati, gli elenchi di tutti i magistrati in servizio imparentati, e quindi in situazione di incompatibilità ambientale, con altri giudici o avvocati…… Pubblicavamo i resoconti di tutti gli errori giudiziari …Degli innocenti suicidatisi in carcere in attesa di giudizio………L’Unione , non avendo e non potendo subire alcun condizionamento , ed essendo , in una parola “libero” muoveva critiche anche feroci a qualunque forma di ipocrisia politica…Ricordo, la vergogna delle sette od otto edizioni della giunta dell’inconsistente Federico Palomba (all’epoca Federbostik o Palmbattak ) inconsapevole ostaggio del sistema di potere che controllava gli affari e la sanità della Sardegna……Di sinistra o di destra che fosse il cialtrone di turno, non sfuggiva ai riflettori del libero giornale……….. Altro bersaglio del giornale erano poi alcuni vertici del Sindacato che , come poi gli anni futuri avrebbero dimostrato , usavano la rappresentanza degli ignari lavoratori per ottenere essi stessi tornaconti ed utilità di varia natura……. Pochi mesi prima del 1999 , da varie persone, vicine agli ambienti giudiziari (e dei racconti di tali persone ho prodotto a Palermo le video registrazioni oltre che le testimonianze) , appresi, rimanendo ahimè scettico, dell’intenzione di alcuni magistrati Cagliaritani di “portarmi via il giornale ” (Nicoletta Pisano, Emilio Floris, Gabriele Racugno, il distributore di giornali Camponovo, (parente di Beppe Grillo), Manconi dello Scoglio…….(trovate tutto su You Tube)….Poi , in contemporanea, decisi di intervenire per liberare la sequestrata Silvia Melis , avvalendomi anche del supporto del giudice Lombardini (odiato da una certa frangia dei suoi colleghi cagliaritani )…….Il vaso fu colmo……A questo punto , scatto’ il commissariamento dell’Unione Sarda , con il preciso fine di farlo fallire e di poterlo servire, su un piatto d’argento, ad un qualche editore di area pds……..Fortunatamente , per me , riuscii a vendere il giornale a Sergio Zuncheddu (di area Berlusconiana) ed a salvare il salvabile………Recuperate forze e sicurezza, mi recai a Palermo dall’allora Procuratore capo Pignatone , il quale raccolse la mia denuncia contro i magistrati che avevano ordito l’operazione di esproprio…….Come era prevedibile, la collega pm di Palermo a cui Pignatone affidò l’inchesta , Sabella (di area Ingoria. Caselli) archiviò la mia denuncia dicendo che non si doveva procedere e rinvio’ a processo me per calunnia……IN SOSTANZA, VAI A RECLAMARE LE TUE RAGIONI E TI RINVIANO A GIUDIZIO ……. (cari amici , questi sono pericolosi !!)……Tutto ciò avveniva nel 2000,….Dopo 13 anni sono stato condannato………Per combinazione, sempre a Palermo , ma con un giudice forte ed indipendente , subii il processo per aver liberato Silvia Melis , da cui uscii assolto dopo 15 anni avendo io rinunciato alla prescrizione, un attimo dopo che il PM , aveva chiesto 9 anni e mezzo di condanna per me.. Questa è solo una sintesi dei fatti. Ed è la verità.”