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20.11.2013

Fonte: Alerta Digital

Traduzione di Luciano Lago

Una delle principali lobby di pressione nei paesi dell’eurozona è costituita dal CJE (“European Jewish Congress”). Come esempio di influenza nell’adottare le decisioni, con una azione senza precedenti, questo organismo ha chiesto ultimamente alla UE di  realizzare delle  ”Unità Speciali di vigilanza” per sorvegliare i cittadini che possano essere considerati “intolleranti” in uno qualsiasi dei 27 Stati membri.

l risultato di questa richiesta è stato  la creazione dell’organismo  “ European Council on Tolerance and Reconciliation”, assieme alla Commissione delle libertà civili del Parlamento Europeo.  Questo Consiglio prenderà il controllo e si farà carico delle “unità speciali di vigilanza” nei differenti governi, incaricandosi della supervisione e rielaborazione dei dati dei “sospetti” ed opererà preferibilmente all’interno del  Ministero della Giustizia di ogni Stato membro.

Per fare un esempio, a partire dall’anno che viene, si  abiliteranno in Spagna più di 50 procure (“fiscalias”)contro i “delitti di odio”, ciò significa che ci saranno più giudici che si dedicheranno a perseguire, a reprimere  e sanzionare quei cittadini spagnoli che abbiano opinioni politicamente non corrette che non i giudici che si dedichino a perseguire la corruzione istituzionale e/o politica.

Fra queste  opinioni “politicamente non corrette”, si potranno perseguire  legalmente coloro che abbiano opinioni contrarie al femminismo , al multiculturalismo, alla omosessualità,  all’egualitarismo, al separatismo o all’immigrazione massiccia. Anche  coloro che volessero denunciare il razzismo anti spagnolo, l’attacco alla tradizione, alla famiglia, alla endofobia istituzionale, la discriminazione positiva (negativa per gli spagnoli), ecc.. Di fatto queste leggi che si suppongono anti-discriminatorie ed anti -intolleranti sono elaborate in maniera tale che  si potrebbero anche perseguire coloro i quali abbiano opinioni contrarie (basta che siano opinioni) al globalismo-mondialismo-sionismo.

Il principio ispiratore di queste misure, secondo quanto afferma lo stesso Moshe Cantor (presidente del CJE), è che “non c’è  necessità di offrire tolleranza all’intollerante”. Rimane chiaro che con questa impostazione la principale vittima sarà la libertà di espressione che si vedrà ampiamente limitata visto  che qualsiasi espressione pubblica sarà filtrata da una correzione politica.

La richiesta del Congresso Ebraico Europeo risulta diversa  rispetto ai reati che si prevedevano nell”’Osservatorio Europeo per la Dignità “(OED), organismo che ha la sua sede a Bruxelles ed esamina la violazione dei diritti civili nell’Unione Europea. L’OED ha avvisato che l’EJC pretende di imporre un controllo governativo sui comportamenti sociali ed economici dei cittadini intolleranti nel senso più ampio possibile. Si osserva inoltre ed appare chiaro che questa posizione potrebbe dare luogo a situazioni nelle quali si potrebbero lanciare accuse poco chiare o ingiustificate contro persone o gruppi.

Le conseguenze dell’assunzione di questo requisito dalla  UE potrebbero essere molto serie e dolorose. Secondo l’OED: “Se si stabilisce questa come politica della UE, si potrebbe avere l’effetto di stabilire unilateralmente delle categorie di reati senza nessuna base legale. Il risultato sarà una drastica riduzione ( e possibile estinzione) della libertà fondamentale di espressione e che gli individui o i gruppi si auto censurino per paura di essere processati per esprimere i propri punti di vista morali o personali.

L’Osservatorio Europeo per la dignità conclude realizzando una critica molto chiara alle misure suggerite dal Congresso Ebraico Europeo: “qualsiasi approvazione di questo statuto a livello nazionale da parte degli Stati nazionali europei non solo sarebbe un gran passo indietro ma questo implicherebbe una supervisione sopranazionale, un qualcosa che supporrebbe un giorno nero per la democrazia europea”.

Questa medesima linea del Congresso Ebraico Europeo (i cui interessi non sono né le libertà né la tolleranza ma piuttosto seguire gli interessi del sionismo per creare un meccanismo di controllo e supervisione sopranazionale su ogni cittadino al di sopra dei propri stati) ha spinto ugualmente i rispettivi governi a far votare il progetto di legge antirazzista in Grecia, in Ungheria ed in altri paesi, quello descritto  in questo articolo, che è un progetto che essenzialmente consiste  nella privazione del diritto di parola e di espressione dei cittadini con la finalità di adempiere a direttive internazionali e subordinando gli interessi delle singole nazioni.

http://www.alertadigital.com/2013/11/16/el-congreso-judio-europeo-cje-pide-a-la-union-europea-que-vigile-y-persiga-a-los-ciudadanos-intolerantes/

2013.11.21 – Sardegna : Obiettivo di guerra ambientale segreta targata USA

Posted by Presidenza on 21 Novembre 2013
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20 nov 2013 – Dal loro punto di vista l’esperimento ha funzionato: morti, devastazioni del territorio, paura sociale e caos. Impulsi a microonde hanno preceduto la formazione del ciclone che ha sconquassato adesso la Sardegna. Qualche giorno prima del disastro pianificato a tavolino dagli alleati di Washington sotto l’ombrello Nato, l’ attività di irrorazione chimica a bassa quota nel cielo con alluminio e bario ha reso l’aria estremamente elettroconduttiva.

I velivoli usati per la nebulizzazione in Sardegna sono decollati dall’aeroporto militare della Nato di Decimomannu a Cagliari. La disamina dei tracciati radar (mese di novembre 2013) ha escluso il coinvolgimento di aerei di linea commerciali nell’attività di nebulizzazione dei centri abitati.

                                  

Sardegna (novembre 2013): scie chimiche .- foto Deriu

Le prove ufficiali di questi disastri di origine artificiale che sfruttano le forze della natura per distruggere la vita, e gli insediamenti umani, sono altresì contenute nei documenti ufficiali dell’US AIR Force (“La conquista del clima entro il 2025”), nelle pubblicazioni della Nasa e nei manuali operativi del Pentagono (pubblicati anche su questo diario internautico a più riprese).

E’ anche vero che ufficialmente almeno 6 milioni di persone in Italia vivono in aree sottoposte a dissesto idrogeologico. Ma proprio su questa fragilità geomorfologica sono stati innestati gli esperimenti bellici, proprio per avere una copertura, un utile paravento, poiché ci sarà sempre l’italidiota di turno che obietterà qualche precedente storico.

 Per la cronaca: l’ennesima emergenza come quella del terremoto di Messina che dura dal 1908: in quella popolosa città, infatti, ben 13 mila persone, compresi i bambini, sopravvivono oggi nelle baracche (spesso foderate con amianto cancerogeno) risalenti al sisma di un secolo fa. 

                                    

Sardegna (novembre 2013): scie chimiche .- foto Deriu

Nel libro TERRA MUTA, esattamente nel capitolo Belpaese a perdere sono ampiamente documentate tali dinamiche di morte in atto in Italia e in gran parte del  globo terrestre.

Le autorità italiane mentono spudoratamente, mentre gli scienziati o tacciono o sono da tempo stati assoldati dal sistema di potere dominante. non solo alcune frequenze elettrodinamiche possono determinare sommovimenti tellurici,, ma gli scienziati ed i militari hanno imparato come usare questi campi elettromagnetici per conseguire scopi criminali. Dalla metà degli anni ‘90 del XX secolo – dopo il brevetto Eastlund del 1987 – con la creazione di H.A.A.R.P. e di altri modelli mobili (su terraferma e in mare) riscaldatori ionosferici, questa tecnologia è stata sviluppata e distribuita in gran parte del mondo. Gli impianti H.A.A.R.P. manipolano la ionosfera con onde radio dirette che possono interferire con le telecomunicazioni, dirigere ed intensificare le tormente, far saltare gli equilibri tettonici delle faglie. Esistono più di venti stazioni H.A.A.R.P. in tutto il pianeta: esse sono in grado di interagire con la ionosfera. Le installazioni sono ubicate in numerosi Stati ed in ogni continente: a Boulder, Colorado (Stati Uniti d’America); Juliusruh, Germania; Pruhonice, Repubblica ceca; Akita, Giappone; Vasilsursk, Russia, ma pure in Australia, Italia, Norvegia.

Il 28 agosto 2009 in Sardegna, nella sua isola, è scomparso, oovvero è stato eliminato Franco Caddeo, uno dei primi attivisti italiani a denunciare inascoltato dalle istituzioni il fenomeno tossico e nocivo delle scie chimiche, ma non solo.

Parola di Franco Caddeo (30 giugno 2006) : «Con una celebrazione ufficiale del cinquantesimo anniversario dell’occupazione militare del Salto di Quirra, “hanno avuto il coraggio” di festeggiare 50 anni di distruzione ambientale, 50 anni di sperimentazioni missilistiche di ogni tipo, 50 anni di morte e malattie tra le popolazioni vicine, 50 di aborti spontanei e terapeutici dovuti a malformazioni gravissime dei feti, …50 anni di espropri e ordinanze di sfollamento per permettere lanci missilistici e bombardamenti a terra e a mare, 50 anni in cui il territorio sardo viene utilizzato per sperimentare guerre e per allenare eserciti di tutto il mondo. Ho visto bambini con la testa triangolare, segregati nella casa dei propri cari. Ho parlato con Madri che hanno perso i propri figli, soprattutto per leucemie o patologie similari».

                                         

 Sardegna (novembre 2013): scie chimiche .- foto Deriu 

Non si temono smentite da parte dello Stato maggiore della Difesa e dello Stato maggiore dell’Aeronautica. Si invita l’attuale ministro pro tempore della guerra, pardon, della Difesa Mario Mauro (originario del Gargano), ad interrompere questo crimine contro l’ignaro popolo italiano. Anzi, si invitano i generali e il suddetto ministro ad un incontro pubblico per un contraddittorio, con prove alla mano da mostrare all’opinione pubblica, ovvero al popolo sovrano. 

Si invita il fiero e antico popolo sardo alla mobilitazione generale ad oltranza per arrestare con la forza della non violenza questa strage silenziosa dello Stato italiano e della Nato!

Si invita il capo della Procura della Repubblica di Cagliari ad aprire con estrema celerità e determinazione un’indagine a 360 gradi sul crimine in atto contro la popolazione inerme. In tal caso l’attività di indagine è notoriamente un obbligo di legge. Basta sequestrare i velivoli bellici. Si invitano le forze dell’ordine – in fase di disarticolazione e depotenziamento deliberato con Eurogendfor – ad aprire gli occhi e ad attivarsi per impedire il proseguimento di questi crimini: è in gioco la vita di tutte/i. 

Si invita l’Istituto superiore di sanità ad intraprendere immediatamente uno studio epidemiologico per valutare i danni alla salute della collettività. Altrimenti che le manteniamo a fare queste strutture, se non il loro minimo dovere in  casi del genere?

Si invita il popolo italiano alla ribellione contro questo Stato che ci sta assassinando deliberatamente, in ossequio al diktat del sistema di potere economico e militare. Non siamo cavie inebetite ma combattenti per la liobertà. Non abbiamo che da perdere le catene dell’oppressione.

riferimenti documentali:

 

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=scie+chimiche 

 

 http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=terremoti

 

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=haarp 

 

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=sardegna 

 

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=CADDEO 

 

tratto da : (clicca qui)

 

20.11.2013

Secondo l’ex senatore Fernando Rossi, in carica fino al 2008, la tragedia che ha colpito la Sardegna potrebbe aver a che fare con le scie chimiche.

Oggi Fernando Rossi è fondatore della lista Per il Bene Comune, che vanta tra i suoi sostenitori persone del calibro dell’ipercomplottista Giulietto Chiesa, colui che teorizza che le torri gemelle le abbiano tirate giù americani e israeliani. Rossi urla, quindi, al complotto e ci mette dentro tutti: da questa sinistra inaffidabile e menefreghista agli Stati Uniti ed alle, loro basi Nato, di stanza proprio in Sardegna.

E così domanda : “Se i politici fossero in buona fede, dovrebbero anche dirci e /o richiedere ad aereonautica italiana, basi NATO e basi USA, Monsanto e Israele quante “inseminazioni” (scie chimiche) hanno fatto sulla Sardegna e sul resto d’Italia i loro aerei, e quante centinaia di tonnellate di metalli pesanti, sostanze tossiche e prodotti chimici “non meglio specificati” sono stati rilasciati in atmosfera, sotto il paravento del “controllo climatico Se non lo fanno è perché sanno benissimo che sono quelle che hanno causato le straordinarie precipitazioni.

Forse qualcuno in alto ha dato ordini ben precisi perché non se ne parlasse? C’è un’attività criminale da parte di chi  è in grado, attraverso le scie chimiche di, gestire l’inquinamento l’inquinamento di acque, campi, animali e persone”. Un pensiero a dir poco discutibile. I cambiamento climatici e ne parlano da decenni, sono anche il frutto, di vari fattori, tra i quali il surriscaldamento del pianeta ad opera dell’uomo, dell’effetto serra e quant’altro. Ma che interesse politico c’era per ordire un complotto  con una strage in Sardegna? Ricordiamo quando andiamo a votare, perché questo signore per due anni è stato eletto senatore.

Fonte: www.qelsi.it

 

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20 novembre 2013

 

 

 Gian Giacomo Pisu

La tristezza per la strage degli innocenti mi porta a palesare il mio disappunto il mio dolore, che può anche essere non condivisibile, ma pur sempre grande dolore.

Ieri non era il giorno delle polemiche, ma oggi lo è dunque abbiate un attimo di pazienza ma qualcosa bisogna pur dirla. Chi ricorda la manifestazione a Cagliari, sulle fasce fluviali, portata avanti dai sindaci che lamentavano un freno allo sviluppo delle proprie comunità? Bene alcuni di quei sindaci sono proprio quelli di alcuni comuni vittima dell’inondazione. Vorrei proprio chiedere a loro che si sentivano intoccabili, indenni ai disastri idrogeologici, cosa ne pensano di questa catastrofe e quale sviluppo avrebbe portato ai comuni da loro amministrati una tragedia del genere. Vogliamo ricordare ancora le centinaia di fiumiciattoli ostruiti dalle canne e dai tronchi? Alcuni comuni ieri sera hanno inviato una ruspa a pulire in preda alla paura, ma se ieri hanno trovato i soldi mi chiedo come mai non li hanno trovati durante l’estate, quando potevano lavorare con più calma e meglio? Va bene il patto di stabilità ma parliamoci chiaro quante opere inutili sono state finanziate? Campetti da calcetto, fiere e fierine varie, improbabili impianti di illuminazione pubblica, fantomatiche piste ciclabili etc. Non pensate che un sindaco debba per prima cosa investire nella sicurezza dei propri concittadini? Poi passiamo alla regione, dove si fanno tanti proclami e fantomatiche proteste sulla lesione della autonomia gestionale della Sardegna e che nessuno poi ha le palle per battere i pugni sul tavolo del governo che deve miliardi di Euro alla Sardegna? Molto spesso pensano all’immagine da mostrare ai propri elettori, come fossimo al grande fratello, ai corsi PNL.  Si pensa alle coalizioni, a chi sarà il prossimo leader di uno o di un altro partito, si pensa ai nomi dei nuovi occupanti delle poltrone del palazzo, ma i Sardi dove sono? Forse quelli che sanno scendere in piazza perchè non hanno uno stadio dove guardare la partita? E poi, a soli pochi chilometri vi sono fiumi che mietono vittime. Forse sono quelli che scendono in piazza perchè il calendario venatorio è troppo corto? Oppure quelli che vogliono la notte bianca più lunga? SHHHHHHHHHHHH!!! Tutto questo non si può e non si deve dire, intanto la gente muore, intanto i pastori perdono le greggi, gli agricoltori le colture e gli imprenditori l’azienda, miliardi di euro di beni in fumo per non aver speso pochi milioni di euro in sicurezza. Ogni anno la Sardegna riesce a restituire il 60% dei soldi alla Comunità Europea perchè non li sa spendere, vogliamo parlare degli uffici tecnici gestiti da burocrati, dove le pratiche restano a stagionare per anni? Noooo!!!! Non si può, non dobbiamo essere populisti, guai!!!!! Noi non capiamo come si gestisce il bene comune, siamo troppo ignoranti!!!! Intanto la gente muore. Ma la gente muore per davvero, solo il Cristo è risorto, i comuni mortali muoiono. Vogliamo parlare di strani aerei che volano a decine sui nostri cieli? da circa 15-20 giorni prima della catastrofe facevano avanti e indietro, ma per lo stato non esistono, il caldo di Sardegna crea miraggi e noi beviamo troppo, chissà cosa abbiamo visto!! Certo che per una terra che lamenta carenza di collegamenti navali e aerei e paradossale vedere 26 aerei sfrecciare nei cieli della costa e del centro, creare velature sottili, e strani filamenti, guai!!!! Siete pazzi!!! Quelle sono condense dell’aria sti ca….i!!! ma è possibile che ogni giorno nei cieli ci sia tanta condensazione? E bene o male che siamo un isola dal clima secco e caldo e non caldo umido. Qualcosa non va, qualcuno ci sta prendendo per i fondelli. Per fortuna abbiamo strade all’avanguardia, dove si passe ad intermittenza, o tu o il pulmam o il camion in contro senso. Strade con asfalti speciali le hanno chiamate in TV, con cemento speciale, con cordoli speciali, mica hanno detto il falso!! Sono speciali, infatti franano subito e le macchine scivolano come nell’autoscontro, ma nessuno sa niente, è la velocità delle auto, troppo elevata, manco avessimo la pista di Maranello, costruite in tempi lunghissimi e dopo un mese dall’aperture compaiono i primi dossi, certo!! le nostre sono strade intelligenti, gli altri per ridurre la velocità gli montano in plastica mentre le nostre fanno tutto in autonomia, ma anche qua non ci sono responsabili, intanto auto dei comuni cittadini, fuoristrada della polizia e mezzi dei soccorsi cadono nelle voragini che prima erano dossi ma, nessuno ha visto nulla, come nessuno ha mai notato il carico autostradale sulla strada di Olbia, un porto congestionato che è collegato con un sottopassaggio in pianura? Si in pianura, voi vi chiederete come mai? Non lo sappiamo, sappiamo solo che anche qua  la gente muore in sottopassaggi. Eppure esistono le soluzioni per diminuire il carico sulle strade, per non farle soffrire, ma nessuno fa nulla, ora che ci sono i morti, nessuno sapeva, nessuno stimava, nessuno poteva pensare a cotanta violenza. Noi abbiamo anche le dighe intelligenti, che per non crollare, tracimano da sole, il problema e che allagano i campi e uccidono il bestiame, molte di queste non sono mai terminate, perché?

Ma per favore!!!! Sono morti innocenti, famiglie intere, donne uomini e bambini, soccorritori che sono dei VERI EROI e non eletti dallo stato per comodità istituzionale. Ora speriamo solo che qualche magistrato sensibile possa capire perchè nessuno sapeva, forse perchè anche le scuole in Sardegna sono vittime di una catastrofe?  Noi siamo ignoranti, ma vorremmo anche che ci diano un perché, affinché  non ci siano più stragi degli innocenti e si possa vivere davvero in una società migliore di come siamo stati sino ad oggi.

GLORIA E ONORE AI CADUTI SARDI, A CHI E’ SOLO VITTIMA DEL PRESSAPOCHISMO E DELL’INCOPENZA DI CHI DOVEVA E NON HA FATTO NULLA O POCO PER GARANTIRE LORO LA GIUSTA SICUREZZA, CHI HA RESPONSABILITA’ IN TUTTO QUESTO SPERIAMO PAGHI E IL RESPONSABILE DELLE CATASTROFI NON E’ SOLO LA NATURA.

2013.11.19 – Messaggio di solidarietà del Vice Presidente del GSP

Posted by Presidenza on 19 Novembre 2013
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Solidariètà al popolo Sardo per la immane tragedia che lo ha colpito.
La nostra terra e il nostro popolo sono nuovamente messi in ginocchio.
La tristezza e l’amarezza pervadono i nostri cuori
I nostri pensieri sono rivolti alle troppe vittime e ai loro familiari, agli agenti di polizia che hanno perso il loro collega, che in queste ore vivono con angoscia l’impotenza e la consapevolezza della tragedia che gli ha colpiti.
Pensiamo anche a tutti coloro che hanno subito danneggiamenti alle loro colture, alle aziende, a chi ha perso gli armenti, i mezzi, insomma a tutti coloro che in questi momenti sono colpiti e prostrati.
A tutti Sardi e da tutti i Sardi la più sincera solidarietà e il nostro conforto.
Con la speranza che le autorità preposte possano intervenire al meglio e al più presto possibile
Non possiamo fare altro che rattristarci e scongiurare ritardi, inefficienze o inadempienze.
Tutte cose già viste e vissute in tante occasioni, in altre calamità naturali o per mano assassina.
Il ricordo degli incendi estivi è ancora presente, boschi, animali e uomini, arsi vivi.
I soccorsi che non arrivano, e quando arrivano i danni sono ingenti, irrimediabili.
Protezione civile senza mezzi e senza coordinamento, tutto lasciato alla buona volontà di valorosi volontari.
Lo Stato che deve servire il cittadino non esiste nei momenti più drammatici è assente.
Salvo presentarsi puntuale e impietoso alla riscossione delle tasse e dei tributi.
Una macchina da guerra impietosa, pronta a sfoderare contro il suo popolo le armi più subdole e meschine.
Lo stato con la sua sovranità ha il dovere e il potere di provvedere efficientemente a tutte le esigenze dei suoi cittadini.
Lo stato per funzionare non ha bisogno di tosare le famiglie, o le aziende non ha bisogno di inventarsi, costruire e utilizzare armi di distruzione di massa come equitaglia.
I cittadini sono ritornati ad essere sudditi al sevizio della casta di turno.
Il popolo non si può esasperare con la vessazione, la delazione o con la spoliazione sistematica e programmata dei suoi beni, o dei suoi sacrifici di anni e anni di lavoro.
Tutto questo con il tacito benestare di organizzazioni sindacali, castine regionali, provinciali, comunali o trombati di turno sistemati in consigli di amministrazione di enti, nullafacenti inventati alla bisogna e lautamente foraggiati.
Lo Stato ha il dovere di servire il popolo in maniera efficiente attento ai bisogni soprattutto dei più deboli, deve lavorare per la felicità della sua gente.
Deve vigilare che i potentati di turno non portino via le ricchezze naturali o le opportunità di sviluppo che si possono creare con esse.
Deve far si che la magistratura funzioni e che sia efficiente, perché alla base di una società civile il buon funzionamento dell’ordinamento giudiziario fa si che le regole siano rispettate e che i cittadini si sentano sicuri sereni e tranquilli nell’affrontare il quotidiano.
Le aziende lavorano producono e si crea benessere.
Ancora lacrime versate inutilmente, lacrime che si potevano evitare, rabbia, dolore urla di disperazione.
Ancora una volta le urla di dolore per la nostra terra straziata, manifestano la dignità e la pazienza che sta per mancare.
Attenta italia attento governo coloniale, tutto questo sta per finire, tutto questo ti si ritorcerà contro, il nostro popolo non ne può più!!!!
Non portarci all’esasperazione!!!
Abbiamo versato fin troppo sangue per te, con l’inganno ci stai distruggendo, ci vuoi desertificare!!!
Basta !!! Basta!!! Basta!!!
Pier Paolo Orrù (vice Presidente del GSP)

 

tratto da : (clicca qui)

 

venerdì 18 ottobre 2013

Zagabria – A festeggiare, il primo luglio scorso, l’ingresso della Croazia nel club dell’Unione Europea in qualità  di ventottesimo membro effettivo fu soprattutto l’élite politico-economica al timone di questa ex-scheggia della defunta Jugoslavia.A partire dalla coalizione di governo progressista al potere da due anni dopo il lungo dominio dei conservatori dell’HDZ per arrivare agli ambienti finanziari legati a doppio filo al mondo austro-tedesco.

Lo scetticismo dell’opinione pubblica, sconfitto da una non eccezionale mobilitazione degli entusiasti ( al referendum sull’ingresso nell’unione, svoltosi nel febbraio del 2012, si recarono alle urne non più del 44% degli aventi diritto) si è preso una sonante rivincita non più di un anno dopo allorquando, nell’aprile 2013, la scelta dei 12 fortunati destinati a rappresentare la piccola repubblica nell’europarlamento fu boicottata da 4 elettori su 5 stabilendo quasi un record storico di scarsa affluenza battuto solamente dal 16% della Slovacchia.Ma il misfatto era già stato compiuto ed i buoi erano già fuggiti dal recinto per finire nel vagone piombato di eurolandia.

La tentazione, quasi il bisogno fisiologico, di rientrare nell’alveo europeo dopo decenni di isolamento nel regime da caserma titino e nella difficile navigazione tra i marosi balcanici una volta ottenuta la libertà  a prezzo di una breve ma sanguinosa guerra con il vicino serbo aveva prevalso sulle ragioni ed i timori dei più accorti oppositori. Ma , con ogni evidenza,ignorando bellamente la tempesta del debito che stava travolgendo il continente costringendo il padrone del vapore tedesco, assecondato dai docili burocrati dell’unione, ad imporre una draconiana terapia di austerity agli stati spendaccioni. A pochissima distanza dall’evento, molti osservatori interessati (fra cui proprio la business community teutonica) redigono un bollettino fallimentare sull’andamento di questi primi cento giorni di Zagabria nel suo nuovo ruolo di stellina comunitaria.

La Waterloo si sostanzia con i dati terrificanti dell’export locale, spina dorsale della piccola economia croata. Al -6% dell’ultimo semestre contribuisce il calo deciso fino a luglio ed il tracollo del -19% rilevato ad agosto. E tutto ciò nonostante il paese abbia deciso di rinviare l’adesione alla moneta unica europea cosa che avrebbe determinato un cataclisma addirittura peggiore. Con la disoccupazione oltre il 20% (la terza peggiore dopo Grecia e Spagna), il rapporto deficit-PIL ben al di sopra del fatidico 3%, la necessità di ricorrere alla procedura di salvataggio , come già messo in opera per la stessa Grecia, l’Irlanda ed il Portogallo, è più una certezza che un’ipotesi.

L’impressione che, a tirar le somme, si sia fatto il passo più lungo della gamba aleggia un po’ovunque; non che fossero mancati gli avvertimenti anche autorevoli: il campione dell’antieuropeismo Nigel Farage, per citarne uno, aveva a suo tempo tentato di dissuadere dal grave passo spendendosi a favore del no nella campagna referendaria. E così il prossimo Natale, festività ancora molto sentita nella cattolica Croazia, rischia di recare in dono la dannata sensazione di essere passati dalla padella jugoslava alla brace europea.

Salvatore Antonaci