Molto presto Ban Ki-moon saluterà anche la liberazione della Nazione Sarda dall’occupazione straniera italiana

 

Dopo il regime autoritario di Ben Ali, la Tunisia ha redatto una nuova costituzione – salutata da Ban Ki-moon con viva soddisfazione – che sancisce la libertà di culto e la parità dei sessi.

27-01-2014

TUNISI –  Lunedì 27 gennaio il presidente Moncef Marzouki e il capo dell’Assemblea nazionale costituente hanno firmato la nuova costituzione della Tunisia, che sancisce uno degli ultimi passi del paese verso la democrazia dopo un lungo periodo di proteste e sommosse – noto anche come Rivoluzione dei gelsomini – che portò nel gennaio 2011 alla caduta del vecchio regime con la deposizione del presidente Zine el-Abidine Ben Ali e la cessazione delle attività del suo partito, il Raggruppamento costituzionale democratico (RCD).

La nuova costituzione – approvata domenica sera con una maggioranza di 200 voti a favore, 12 contrari e 4 astenuti – è stata elogiata come una tra le più progressiste del mondo arabo, e designa l’Islam come religione di stato, ma protegge la libertà religiosa e la parità dei sessi.

L’attuale Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha salutato con vivo entusiasmo l’adozione della nuova carta, definendola una “tappa storica”, con l’auspicio che “l’esempio della Tunisia possa essere un modello per altri popoli in cerca di riforme”. “Questo è un giorno eccezionale per la Tunisia, in cui celebriamo la vittoria sulla dittatura. Il governo e l’opposizione hanno vinto. La Tunisia ha vinto”, ha invece affermato il presidente Marzouki.

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