Bene, bene, bene…….
sabato 8 febbraio 2014
SARAJEVO – In Bosnia i senza lavoro raggiungono il 46% della popolazione ed esplode la maxi protesta dei lavoratori: palazzi del potere dati alle fiamme, scontri con le forze dell’ordine nella capitale Sarajevo e in diverse altre città. Almeno 250 i feriti, decine di arresti.
Un anno intero senza stipendio, 14 anni senza un solo giorno di contributi versati, lavoratori per 15 anni pagati con un salario di soli 25 euro al mese. Sono queste le tremende condizioni che hanno spinto i manifestanti a scendere in piazza, contro la crisi politica e la mancanza di interventi nel lavoro e in campo sociale.
I tumulti erano cominciati mercoledì nella cittadina di Tuzla, dove 100.000 persone sono senza lavoro a fronte di 80 mila occupate. Sotto accusa diverse aziende locali sull’orlo del fallimento per colpa, secondo i manifestanti, di sospette politiche di privatizzazioni. In 48 ore la protesta è dilagata, portando migliaia di persone nelle piazze del Paese.
I manifestanti, dopo lanci di sassi, hanno demolito e poi incendiato le sedi dei governi locali a Tuzla, Sarajevo, Zenica e Mostar. A Sarajevo nella sera di venerdì è stato assaltato il palazzo sede della presidenza bosniaca e dato alle fiamme. E’ stato completamente distrutto.
Saccheggiati anche diversi negozi di marchi di moda americani. Una protesta che non ha risparmiato nemmeno le costose amministrazioni cantonali,i cui uffixi son stati rpesi d’assalto dai manifestanti che hanno anche buttato in strada arredi, suppellettiili e quant’altro trovato all’interno.
I media locali parlano già di “Primavera bosniaca”. Una dura protesta sociale da molti annunciata per un Paese che, devastato dalla guerra negli anni Novanta, non ha ancora raggiunto nemmeno il livello dello sviluppo precedente al conflitto, quando era una privincia della Jugoslavia.
E c’è da dire che le forze occidentali, in primis la NATO, ma anche l’Unione Europea, hanno profuso denaro alla Bosnia, ma solo alle oligarchie “europeiste” locali, corrotte e formate anche da noti pregiudicati.
La Bosnia “europea” è un altro – ennesimo – disastro della UE, delle burocrazie nordiche che la dominano, arroganti, incompetenti e corrotte, così corrotte da trovare assolutamente “normale” affidare gli aiuti per la ricostruzione in Bosnia a omologhe caste di corrotti bosniaci.
Ma ora il popolo si è ribellato, e che nessuno sottovaluti un fatto: non c’è bosniaco che non possieda un personale arsenale militare, tenuto pronto per ogni evenienza. Adesso diventata realtà.
tratto da: (clicca qui)