Brasile, proteste a San Paolo contro Mondiali
Scontri tra manifestanti e polizia: cinque agenti feriti, due arresti e 230 fermi
Ansa
Violenze, saccheggi, cinque poliziotti feriti; due arresti e 230 fermi. Una giornata di guerriglia urbana sabato a San Paolo, in Brasile, nell’ennesima protesta contro i Mondiali di calcio al via a giugno nel paese sudamericano.
Circa mille persone si erano radunate in serata nel centro città, per manifestare contro le spese, giudicate troppo alte, per i lavori agli impianti sportivi e la scarsa qualità dei servizi pubblici essenziali. Gli scontri sono cominciati quando la polizia ha cercato di disperdere la folla con lacrimogeni e bombe assordanti, e sono andati avanti per tutta la sera. Risultato: vetrine infrante e cassonetti bruciati.
I manifestanti accusano la polizia di essere intervenuta con durezza; la stampa brasiliana protesta perché tra i fermati ci sono diversi giornalisti, che però erano facilmente identificabili. Alla testa del corteo sono rispuntati i Black Bloc, vestiti di nero e a volto coperto.
Questo articolo del giugno corso trova conferma in una strana protesta. Secondo la disinformazione ufficiale i brasiliani stanno protestando perchè il governo spende troppi soldi per il calcio. Certo che come motivo potevano studiarlo meglio questi strateghi di disinformazione ed esperti di golpe.
I disordini della CIA in Brasile
22 giugno 2013
Arnold Schwarzenegger vuole i “disordini” della CIA in Brasile?
Beyonce vuole i “disordini” della CIA in Brasile?
Quanti milioni potrebbe aver speso la CIA per questa propaganda, con persone dall’accento statunitense?
Joe Biden era in Brasile alla fine di maggio 2013, preparava la strada ai disordini della CIA?
Cina e Stati Uniti sono in concorrenza sul Brasile: “La Cina e gli Stati Uniti si muovono verso l’America Latina nella speranza di guadagnare maggiore influenza geopolitica in una regione in forte espansione...”
Militari statunitensi in Brasile
L’economia del Brasile è la sesta più grande del mondo grazie al governo attuale. La povertà è stata notevolmente ridotta dal governo attuale. Nell’ultima elezione presidenziale, la candidata del Partito dei Lavoratori Dilma Rousseff, sostenuta da Lula, ha sconfitto quello del Partito socialdemocratico brasiliano José Serra. José Serra è filo-USA ed è fortemente anti-Iran, anti-Venezuela ed anti-Bolivia. Serra avrebbe ridotto la spesa per i programmi di istruzione, salute e lotta alla povertà. Nel caso dei massicci giacimenti di gas e petrolio del Brasile, Serra avrebbe aumentato il ruolo delle imprese private petrolifere straniere.
(Prof. James Petras, Global Research, 20 agosto 2010, Brazil and Venezuela: Two Turning Point Elections this Fall)
La Presidentessa Dilma Rousseff, leader del Partito dei Lavoratori, o PT
“Il complesso sistema federale del Brasile rende difficile ai manifestanti riporre le proprie preoccupazioni sui trasporti pubblici o addirittura la brutalità della polizia, quando tali materie sono responsabilità di Stati e Comuni. In più di un decennio di governo del PT, 40 milioni di persone sono salite alla classe medio-bassa, altri milioni studiano presso istituzioni terziarie, mentre la disoccupazione è scesa ai minimi storici. Gli ex poveri rivolgono la loro attenzione oltre la mera sopravvivenza, verso la qualità della vita.” (FT.com)
La presidentessa del Brasile Dilma Rousseff rompe il silenzio su disordini…
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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