Il presidente della CommissioneEuropea , José Manuel Barroso, è arrivato ad ammetterlo pubblicamente. Quando ho letto le sue dichiarazioni, sono rimasto per quasi 5 minuti senza parole pensando “Ma in che mani siamo finiti?“
Ecco le dichiarazioni del Presidente della Commissione Europea, la più alta e potente carica in Europa che, purtroppo, ci rappresenta nel mondo:
“La ragione per cui abbiamo bisogno dell’Unione europea è proprio perché non è democratica. Lasciati a se stessi , i governi eletti potrebbero arrivare a fare ogni sorta di cosa semplicemente per guadagnare voti.
I governi democratici non hanno sempre ragione, se i governi democratici avessero avuto sempre ragione non avremmo la situazione che abbiamo oggi: le decisioni adottate dalle istituzioni più democratiche del mondo sono spesso molto sbagliate.”E continua: “Questa è stata, in larga misura, la logica e l’obiettivo principale per l’unificazione europea. I padri fondatori avevano attraversato la Seconda Guerra Mondiale e ne sono usciti con una visione stanca di democrazia. Così hanno deliberatamente progettato un sistema in cui il potere supremo è esercitato da commissari nominati che non hanno bisogno di preoccuparsi dell’opinione pubblica. Essi – i padri fondatori – credevano che il processo democratico a volte ha bisogno di essere guidato, temperato, vincolato.”
Ora sapete che chi parla di democrazia dichiarandosi un sostenitore di questa Unione Europea, stà mentendo. In Europa non esiste nessuna democrazia, decidono 28 “super-commissari” nominati che “non devono preoccuparsi del consenso del popolo”. Noi lo abbiamo sempre sostenuto, ora abbiamo avuto la conferma dai diretti interessati.
Benvenuti in Europa, altro che URSS…
Fonte: The TelegraphAncora una volta, Nigel Farage aveva ragione:“Anni fa la signora Thatcher ha capito che cosa si nascondesse dietro il progetto europeo.
Ha capito che l’intento era quello di togliere la democrazia agli Stati nazionali per mettere quel potere in mano a persone che non possono essere chiamate a rispondere di ciò che fanno.”
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