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2014.05.16 – DENUNCIA ALLA INTERNATIONAL COURT OF JUSTICE E ALLA INTERNATIONAL CRIMINAL COURT

Aristanis,  16 maggio 2014

 SPETT.LE

INTERNATIONAL COURT OF JUSTICE PEACE PALACE

-O.N.U

Human Rights Committee

Petitions Team

Office of the High Commissioner for Human Rights

United Nations Office at Geneva

ICRC

International Committee of the Red Cross

E TUTTI GLI STATI TERZI

Oggetto: DENUNCIA E APPELLO

Illeciti internazionali commessi dallo Stato italiano contro la Nazione Sarda, contro il                 

Movimentu de Liberatzioni Natzionali Sardu (MLNS), e contro il Popolo Sardo;

Crimini contro l’umanità e violazione dei diritti umani, civili e politici da parte dello Statoitaliano contro i cittadini del Popolo Sardo e contro i militanti del Movimentu de Liberatzioni Natzionali Sardu

Eventi storici millenari della storia qualificano gli abitanti dell’Isola di Sardegna come “Popolo Sardo” o anche “NATZIONE SARDA”. Esiste una Lingua sarda e le diverse varianti locali, più alcune lingue alloglotte portate da popolazioni con una origine differente, ma sardi da secoli. Storia, tradizioni, cultura, lingua, geologia, archeologia, genetica, fanno dell’ isola-territorio Sardegna un “unicum”, e differenziano così il Popolo Sardo da qualunque altro popolo vicino.

       Il Popolo sardo è una comunità umana libera, accomunata dal sentimento di far parte del Territorio e della Gente di Sardegna, le cui frontiere geografiche sono il Mediterraneo e che, come

affermato in precedenza, si basano su storia, tradizioni, lingua, cultura, geologia, genetica e

archeologia monumentale uniche, che le derivano dal suo importante passato.

       La Nazionalità Sarda esprime l’identità collettiva del Popolo Sardo, ma anche di ciascun singolo individuo che ne sia parte senziente, ovvero sia conscio di appartenere a tale specifica collettività, per gli elementi precedentemente sottolineati come unici e particolari.

       La Nazionalità Sarda si estrinseca nel concetto “NATZIONE SARDA”, che ha una sua propria valenza, in quanto identifica, qualifica e valorizza la pluralità della Gente Sarda, stanziata nel Territorio dell’Isola di Sardegna e nelle Isole minori che ne sono parte.

       I Sardi hanno vissuto liberi e sovrani per tanto tempo, ma hanno dovuto sottostare alla conquista della propria terra, da parte di popoli ben più numerosi, tra i quali bisogna ricordare i Catalani, gli Aragonesi, gli Spagnoli, i Piemontesi e, ultimi, gli italiani.

       Storicamente, non ci sono atti referendari nei quali il Popolo Sardo abbia affermato di voler essere parte di altri Stati, ma il Papato, l’Impero Asburgico, i Savoia, in modo disgiunto ma con accordi non ufficiali hanno determinato l’attuale stato di cose.

       La prima Guerra Mondiale ma anche la Seconda hanno determinato il rafforzamento dello “Status quo”, iniziato con i Piemontesi e proseguito dallo Stato italiano, ansioso di poter omologare il Popolo Sardo alle Genti della penisola, con l’imposizione della lingua italiana, di usi e costumi estranei alla Gente sarda, che hanno ulteriormente disgregato le comunità locali e i settori economici tradizionali.

       Il Popolo Sardo, negli anni 60, subisce l’attacco finale dello Stato italiano che espropria ampie fette del Territorio Sardo per costruire basi e servitù militari di vario tipo, in terra, in mare e in cielo, limitando i trasporti, le attività agricole e la pesca, testando armi di ogni tipo, inquinando il territorio e facendo subire alla popolazione inevitabili danni alla  salute.

       Negli anni 70 una formazione politica indipendentista sarda, fondata da reduci sardi della 1° guerra Mondiale, appartenenti alla Brigata Sassari, prese atto che lo Stato italiano stava imponendo, sotto traccia, un modello culturale esterno dove mentalità, usi e costumi erano estranei  e non appartenenti al contesto socio-ambientale del Popolo Sardo.

       Per tali motivi il 31 agosto 2011 noi Patrioti del Popolo Sardo abbiamo costituito il “Movimentu de Liberatzioni Natzionali Sardu (MLNS) ai sensi delle norme del Diritto Internazionale e con gli effetti che ne derivano, avente lo scopo di liberare la Terra della ”Isola di Sardegna” dalla occupazione straniera italiana, oggi non più giustificata e ne’ giustificabile, in modo da ripristinare la sovranità del Popolo Sardo sul territorio, che gli appartiene da tempo immemore.

       Il MLNS, dopo la sua costituzione, ha depositato la “Denuncia di occupazione, dominazione e colonizzazione della Nazione Sarda da parte dello stato straniero italiano, Rivendicazione di Sovranità del Popolo Sardo ” presso la sede O.N.U. di Ginevra in data 04 giugno 2012 ed ha notificato il “Monito e Diffida” allo Stato straniero italiano in data 20 agosto 2012.

       A seguito dei ripetuti atti di aggressione commessi dallo Stato italiano contro il Popolo Sardo e contro il MLNS e i suoi militanti, si è costituito il Governo Sardo Provvisorio (GSP) quale apparato istituzionale del MLNS, ai sensi e per gli effetti dell’art.96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977.

Il MLNS ha quindi notificato la richiesta di “Accreditamento del Governo Sardo Provvisorio”

presso la sede O.N.U. di Ginevra e presso l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in data 06 novembre 2013.

    Ciò premesso, il Movimentu de Liberatzione Natzionali Sardu (MLNS), tramite il suo apparato istituzionale Governo Sardo Provvisorio (GSP)

 DENUNCIA

 lo Stato italiano per i seguenti illeciti internazionali:

 1 – VIOLAZIONE DELL’INTEGRITA’ TERRITORIALE DELLA SARDEGNA

        Con una cruenta invasione e repressione e la successiva annessione di territori di altri stati preunitari della penisola italiana, nel 1861 nasceva il Regno d’Italia dal Regno di Sardegna.

       Gli accordi verbali di Plombières prevedevano, per la realizzazione di un comune progetto politico, un accordo tra Francia e Regno di Sardegna contro l’Austria che, nel frattempo, occupava i territori della Repubblica di Venezia dovuti a precedenti accordi del 17 aprile 1796 fatti con Napoleone a Leoben, ai quali fu data attuazione dal Congresso di Vienna del 1815.

Dopo il congresso di Vienna la penisola italiana fu divisa in una decina di Stati.

       Il regno di Sardegna, con i Savoia, riottenne Piemonte e la Savoia e fu ulteriormente ingrandito con i territori della ex Repubblica di Genova, senza che gli stessi potessero esercitare opposizione e senza plebiscito. Il progetto naufragò, nonostante quella che la storiografia italiana definisce come “seconda guerra di indipendenza”, a causa della decisione unilaterale di Napoleone III di uscire dal conflitto (armistizio di Villafranca).

       In Sardegna non fu svolto alcun plebiscito, ma il cosidetto Regno d’ Italia cancellò i confini nazionali sui territori occupati e impose il proprio dominio, con l’adozione del regio decreto nr.3300 del 4 novembre 1866.  Per questo specifico caso della Sardegna è importante rammentare che il diritto alla integrità territoriale di una Nazione si affermò già agli albori delle prime norme del diritto internazionale con la cosiddetta “Pace di Westfalia” del 1648.

       In particolare, in quei tempi del diritto internazionale classico, la libertà giuridica giungeva fino al punto che gli Stati potevano concordare con altri soggetti statali la propria estinzione.  Nel caso di specie preme rilevare come l’antico Regno di Sardegna non abbia mai concordato con il Regno d’Italia e con nessun’altro la propria estinzione.

       La costituenda e prossima Repubblica Sarda ha il diritto di pretendere da tutti gli Stati il rispetto della sua integrità territoriale (chiaramente visibile)  e della piena indipendenza politica; inoltre, l’occupatio bellica non conferisce titolo all’occupante italiano di potersi annettere i Territori Sardi occupati.

Le annessioni effettuate, pendente bello, sono nulle. L’occupazione del territorio Sardo non si traduce nel suo contemporaneo trasferimento allo Stato occupante italiano, anche se l’ITALIA si comporta animo domini, nonostante la protesta del Popolo Sardo sovrano.  Altrimenti si riconoscerebbe effetto normativo (cioè il modo di acquisto della sovranità territoriale) al principio di effettività.

      Il Diritto Naturale e il titolo giuridico che ne deriva, fanno prevalere le ragioni del Popolo Sardo sovrano sull’effettività della situazione. Pertanto, è da respingere la tesi secondo cui il mero trascorrere del tempo (una prescrizione acquisitica sui generis) comporta il  trasferimento del territorio, qualora vi sia inerzia da parte del Popolo Sardo Sovrano.

2 – IMPEDIMENTO E SOPPRESSIONE DELL’ESERCIZIO DELLA SOVRANITA’ NAZIONALE DEL POPOLO SARDO NEI TERRITORI DELLA NAZIONE SARDA

 Il Regno d’Italia, dopo l’occupazione militare del territorio Sardo, privò la Nazione Sarda della sua sovranità e della sua libertà. Violò e impedì l’esercizio della piena sovranità del Popolo Sardo, impose un’altra sovranità e un’altra amministrazione, le proprie istituzioni e la propria bandiera alla Sardegna, così come oggi continua a fare lo Stato italiano.

Lo Stato straniero italiano, oggi, impedisce al Popolo Sardo l’esercizio della propria sovranità, l’interazione fra i suoi membri per perseguire il proprio sviluppo, secondo usi, costumi e tradizioni che gli sono propri, e gli impedisce di legiferare e stabilire il proprio ordinamento con statuti, codici, norme, e regolamenti con valore legale per l’insieme di coloro che si sentono membri della società Sarda e che, liberamente, hanno deciso di farne parte.

       La costituenda Repubblica di Sardegna, privata della sua sovranità e libertà, è stata suddivisa dallo Stato colonialista italiano, straniero e occupante in ben sette (7) enti territoriali regionali.

3 – SOPPRESSIONE DELLA NAZIONALITA’ SARDA

Premesso che:

a) una qualsiasi comunità umana se, accomunata dallo stesso sentimento di appartenenza, fondato  su una propria cultura, lingua e  tradizione storica e vivente su un territorio geograficamente determinato, costituisce un Popolo;

b) che la nazionalità è l’espressione dell’identità di un Popolo e dell’insieme dei suoi membri;

c) che la nazionalità si estrinseca nel concetto di Nazione e identifica, qualifica e valorizza la pluralità dell’insieme dei Popoli universalmente intesa come umanità;

d) che, quindi, la nazionalità Sarda deve ritenersi, per un principio universale e naturale,espressione della tipicità del Popolo Sardo e della sua identità.

Lo stato straniero italiano ha fatto di tutto per sopprimere e cancellare la nazionalità Sarda e il Popolo Sardo, sostituendo all’identità Nazionale sarda, con una imposizione amministrativa, un’inesistente identità nazionale italiana.

4 – OCCUPAZIONE BELLICA E REPRESSIONE ANCHE MILITARE DELLA NAZIONE SARDA

 Aggiustamenti territoriali seguirono alla Guerra di successione spagnola del 1713.  Per un breve

periodo, dal Trattato di Utrecht del 1713 e fino al 1718, il regno di Sardegna fu degli Austro-asburgici, quando si sancì la  separazione della Spagna dal suo impero.  Filippo V di Spagna nel 1717 occupò Sardegna e Sicilia, ma il trattato di Londra del 2 agosto 1718 assegnò la Sardegna al duca di Savoia, Vittorio Amedeo II.

Si sottolinea che il Trattato di Londra prevedeva, tra le risoluzioni, una consultazione popolare tra la popolazione sarda, che non fu mai fatto. Quindi, se i sardi non furono mai consultati e il Plebiscito non avvenne, si configura di fatto un vero e proprio illecito Internazionale.

       La Sardegna e il suo Popolo non concordarono mai, né con il Regno d’Italia e con nessun altro stato, sulla propria estinzione.  Semmai, bisogna ricordare che, fin dalla prima occupazione, con l’esautoramento del legittimo “Parlamento Sardo” vi furono numerose insurrezioni del Popolo Sardo contro la dominazione straniera. L’Italia, ancora oggi, tenta falsamente di far passare tali battaglie risorgimentali per moti filo italiani.

5 – COLONIZZAZIONE DELLA SARDEGNA E DEL POPOLO SARDO

Il Potere italiano ha, da sempre, eretto un muro di silenzio sulle vere cause della forzata unità nazionale, nascondendo la resistenza che le Nazioni pre-unitarie esistenti e i loro Popoli opposero all’invasione italiana.

       Il Risorgimento italiano è in realtà solo un mito, che nasconde veri e propri genocidi, massacri, campi di concentramento e l’esodo di popoli, tale da essere un marchio indelebile e il prezzo della forzata unità d’Italia.

       La mistificazione dell’unità d’Italia è un insulto a vittime innocenti, a quei combattenti/patrioti di ieri che hanno difeso, anche con l’estremo sacrificio della vita, le loro Patrie che l’Italia ha voluto inutilmente cancellare dalla storia.

       L’Italia continua ancor oggi a colonizzare la Sardegna, per agevolare il dominio economico delle sue classi al potere sulle risorse umane, finanziarie, economiche, patrimoniali, naturali, storiche e artistiche del Popolo Sardo, impedendogli di decidere liberamente sul proprio territorio, distinto da quello della Penisola Italica, al fine di perseguire un proprio sviluppo economico, sociale e culturale, con i propri mezzi di sussistenza.

       Oltre a questo aspetto, volto al saccheggio delle risorse economiche e naturali, si verifica dell’altro, a livello socioculturale, non meno devastante.

       Avvalendosi del potere economico, politico e militare lo stato  italiano esercita un vero e proprio imperialismo culturale con l’imposizione della lingua italiana  e di una cultura egemonica non appartenente al Popolo Sardo. In tal modo i Popolo Sardo diventa vittima di tale aggressione, viene privato dei propri beni e diritti, indotto ad assumere i valori non suoi e quindi ad auto-colpevolizzarsi e a sviluppare un umiliante senso di inferiorità.

       Ogni occasione viene usata per far vergognare i Sardi della propria identità e della propria lingua, oggetto di forte discriminazione a causa della politica nazionalista italiana.

       La lingua Sarda, con i suoi dialetti, essendo un forte collante dell’Identità del Popolo, è stata sistematicamente vietata nelle scuole, in qualsiasi ambito ufficiale e spesso ridicolizzata.

      Le poche norme di tutela della lingua Sarda non vengono attuate.  Attacchi e omissioni alla lingua Sarda fan parte di una strategia aggressiva non solo agli aspetti linguistici, ma alla sottrazione complessiva di beni e diritti, con particolare riguardo al diritto inalienabile del Popolo Sardo all’autodeterminazione e alla libertà.

6 -CRIMINI CONTRO L’UMANITA’

Da subito, il Regno d’Italia e, poi, la Repubblica Italiana hanno tentato di coercire, in modo intenzionale, il Popolo Sardo a condizioni di esistenza che ne comportassero l’estinzione sia fisica che culturale (diaspora Sarda), da definirsi –  secondo la definizione adottata dall’ONU – come genocidio, in quanto «Atti commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso».

       Il genocidio è considerato crimine specifico; come tale recepito nel diritto internazionale e nel diritto interno di molti Paesi.  Gli storici italiani, asserviti alle attuali classi di potere, e lo stesso Stato italiano, ne escono in forme del tutto negative. Con vari pretesti, anche oggi, lo Stato straniero italiano col pretesto di attuare politiche di accoglienza  per i migranti, impone e agevola tali insediamenti  sui territori Sardi, anche se questi stranieri non sono disposti ad accettare tradizioni, costumi e consuetudini del Popolo Sardo. Particolarmente mal tollerata dal Popolo Sardo è la residenza in Sardegna di criminali di matrice mafiosa, in regime di soggiorno obbligato.

7 – RIPETUTI ATTI DI AGGRESSIONE E DI GUERRA CONTRO IL MOVIMENTU DE LIBERATZIONI NATZIONALI (MLNS), CONTRO IL VENETO FRONTE DI LIBERAZIONE (VFL), CONTRO IL MOVIMENTO DI LIBERAZIONE NAZIONALE DEL POPOLO VENETO (MLNV) E CONTRO IL MOVIMENTU SICILIANU DI LIBIRAZIONI NAZIONALI (MSLN)

I Movimenti di Liberazione Nazionale, legittimamente autorizzati dalle norme del Diritto Internazionale, incentrato sul diritto all’autodeterminazione, hanno una posizione rilevante a livello internazionale per i loro scopi politici, quali la liberazione dalla dominazione coloniale, da un regime razzista o dall’occupazione straniera.

 L’autodeterminazione del Popolo Sardo è Diritto inalienabile, incedibile e imprescrittibile, appartenente allo JUS COGENS (diritto internazionale imperativo).

       Al solo Popolo Sardo spetta il legittimo esercizio di tale diritto “erga omnes” (nei confronti di tutti gli altri Stati) tramite i movimenti di liberazione nazionale, legittimati ad agire in nome di un intero popolo anche e, soprattutto, a livello internazionale.

      Secondo tali principi, per decisione e volontà di alcuni Patrioti Sardi, il 31 agosto 2011.è stato costituito il Movimentu de Liberatzioni Natzionali Sardu (MLNS) ai sensi e agli effetti delle norme del diritto internazionale, quale legittima espressione del diritto all’autodeterminazione dei popoli, sancito dall’articolo 1 paragrafo 2 della Carta delle Nazioni Unite, firmata a San Francisco in data 26-06-1945, entrata in vigore il 24-10-1945, e dal “Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici” adottato e aperto alla firma a New York il 19-12-1966 (ratificato anche dallo stato straniero italiano con la legge n. 881/77).

       Il MLNS ha seguito rigorosamente il percorso previsto dal diritto internazionale ma lo Stato straniero italiano continua i suoi violenti e repressivi attacchi contro questo MLNS e contro il Popolo Sardo.

       L’attività repressiva italiana si è sviluppata contro il MLNS e i suoi militanti con atti di aggressione armata, sottoponendo gli stessi a perquisizioni e ispezioni.

       Lo Stato straniero italiano ha limitato illegalmente la libertà personale ad alcuni militanti del MLNS, li ha sequestrati, segregati e sorvegliati a vista, sottoponendoli  ad interrogatori informali e a inaudite violenze morali e psicologiche, li ha schedati come criminali, violando i fondamentali e inviolabili diritti umani, civili e politici di cui al “Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici” adottato e aperto alla firma a New York il 16/19 -12- 1966 (ratificato dallo stato italiano con la legge n. 881/77) e sancito dalla costituzione italiana al suo art. 10.

       In data 02-04-2014, lo Stato straniero italiano ha sferrato, tramite un reparto speciale militare della propria 4^ forza armata, un ulteriore atto di aggressione e repressione contro il Movimentu de Liberatzioni Natzionali Sardu, il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto, il Movimentu Sicilianu di Libirazioni Nazionali e il Veneto Fronte di Liberazione (VFL), nonché contro varie associazioni e aggregazioni spontanee di Cittadini Veneti (Comitato 9 dicembre), organizzazioni sindacali Venete (LIFE), e contro i loro militanti anche con provvedimenti di natura restrittiva in carcere e in regime di isolamento.

       Inoltre, in spregio alle norme di diritto internazionale è stato arrestato con “false” accuse per resistenza, minacce e oltraggio a pubblico ufficiale, nella notte di Pasqua, un cittadino sardo che ha, da tempo, esercitato il suo diritto di autodeterminazione restituendo alle istituzioni occupanti il nostro territorio i suoi documenti di identità italiani, registrandosi all’Anagrafe Sarda e sottoscrivendo una “Dichiarazione di Sovranità Personale e Nazionalità Sarda”, ed esibendo i suoi documenti di riconoscimento rilasciati dal Governo Sardo Provvisorio, alle Forze della Polizia straniera italiana che lo arrestavano.

       Tali documenti furono notificati fin dal 06 novembre 2013 alla Sede O.N.U. di Ginevra per l’accreditamento. Questi documenti sono stati calpestati e scaraventati a terra in segno di disprezzo e derisione, con atteggiamenti arroganti e razzisti nei confronti del cittadino che esercita i propri diritti e della autorità che ha emesso tali documenti.

PER QUESTI MOTIVI

Considerato che, nel Diritto Internazionale, spetta solo alla Nazione vittima di aggressione far valere i propri diritti e le proprie pretese nei confronti dello Stato autore delle violazioni delle norme del diritto internazionale e che, nella fattispecie, questa prerogativa spetta ai soli movimenti di liberazione nazionale, agenti in nome di un intero popolo sulla base del diritto all’autodeterminazione, il MLNS, tramite il suo apparato istituzionale Governo Sardo Provvisorio

CHIEDE

In nome dell’intero Popolo Sardo la cessazione della violazione della sovranità nazionale della costituenda Repubblica Sarda e la riparazione dell’illecito;

ESIGE

Che lo stato straniero italiano consenta l’esercizio del diritto di autodeterminazione del Popolo Sardo e che la comunità internazionale riconosca allo stesso il Diritto all’Autodeterminazione.

SI APPELLA

Agli stati della comunità internazionale affinché sostengano, appoggino ed assistano il MLNS  nella sua lotta intrapresa per il diritto all’ Autodeterminazione del Popolo Sardo.

Considerato inoltre che nel diritto internazionale i movimenti di liberazione nazionale vantano diritti maggiori rispetto agli stati oppressori

CHIEDE

Agli stati della comunità internazionale di astenersi dall’aiutare lo Stato oppressore italiano.                    Atteso che i movimenti di liberazione nazionale, quali soggetti di diritto internazionale, per loro natura non possono essere soggetti alle autorità di occupazione straniere, il MLNS, per il tramite del suo apparato istituzionale Governo Sardo Provvisorio

CHIEDE

agli stati della comunità internazionale di pretendere dallo Stato straniero italiano l’immediata cessazione delle ostilità nei confronti dei Patrioti Sardi combattenti del movimento di liberazione nazionale,  indagati a motivo della loro lotta per la liberazione della Nazione Sarda, con la cessazione di ogni azione repressiva.

CHIEDE

inoltre di essere ospitato da Stati terzi al fine di poter proseguire il suo legittimo percorso di liberazione della Patria Sarda dall’occupazione italiana e invoca le norme sulla protezione e immunità delle persone che agiscono per conto dei movimenti di liberazione  nazionale coinvolti, comprese quelle del Movimento di Liberazione Nazionali del Popolo Veneto (MLNV), del Movimentu Sicilianu di Libirazioni Nazionali  (MSLN) e del Veneto Fronte di Liberazione (VFL).

                                                                                       Per il

                                                              Movimentu de Liberatzioni Natzionali Sardu

                                                                                      e per il

                                                                        Governo Sardo Provvisorio

                                                                           Il Presidente – Sergio Pes