mercoledì 23 luglio 2014
BUENOS AIRES – Il governo argentino e’ tornato oggi a criticare al giudice Thomas Griesa – il magistrato statunitense che si occupa del suo scontro giudiziario con gli “hedge fund” che non hanno accettato il concambio sui cosiddetti “tango bond” – per le decisioni che ha annunciato oggi a New York, sostenendo che “non ha risolto nulla” in quanto al problema dei pagamenti ai detentori di titoli che hanno accettato gli swap.
Griesa ha respinto oggi la richiesta di una sospensione della sentenza che obbliga Buenos Aires a pagare agli hold out circa 1,3 miliardi di dollari, indicando che “non e’ necessario alle trattative o a un eventuale patteggiamento” fra le parti, che deve essere definito in “negoziazioni continuate” che inizieranno domani presso lo “special master” che ha scelto per il caso, Daniel Pollack, e che si devono concludere entro il 30 luglio, data limite perche’ l’Argentina non cada in un nuovo default sul suo debito estero.
Nel comunicato diffuso oggi dal ministero dell’Economia argentino non si fa cenno alla trattativa con gli “hedge fund”, nuovamente denunciati come “fondi avvoltoio” e si rifiuta anche la possibilita’ di un default perche’ “default e’ non pagare, e l’Argentina paga”, malgrado Griesa usi questo termine “ripetendo testualmente le parole della propaganda e delle minacce degli avvoltoi”.
L’agenzia Reuters ha messo in rete un lancio drammatico, al riguardo: “Una transazione con i detentori di obbligazioni argentine rimasti fuori dal concambio non può essere raggiunto per la fine del mese neanche nel caso venissero condotti colloqui serrati. Lo ha detto l’avvocato difensore dell’Argentina nell’udienza tenuta oggi di fronte al giudice Usa Thomas Griesa, cui Buenos Aires ha chiesto una sospensione dell’ordine di pagamento ai detentori dei propri bond che non hanno aderito alla ristrutturazione del debito pubblico del 2002, in attesa di trovare una “soluzione complessiva”. L’Argentina ha tempo fino alla fine di luglio per trovare un’intesa con i cosiddetti ‘holdout’, guidati da un gruppo di hedge fund Usa, ed evitare un nuovo default del paese . L’avvocato ha aggiunto che l’Argentina vuole raggiungere una transazione ma che ciò presuppone un “movimento” da parte degli holdout. Il giudice Griesa dal canto suo ha affermato che tutte le questioni sollevate dal difensore dell’Argentina sono tali da poter essere gestite nell’ambito di un accordo e ha ordinato ai legali delle parti di incontrarsi con il mediatore Daniel Pollack “immediatamente e in maniera continuativa finché un accordo non sarà trovato”. Senza accordo – ha avvertito – ci sarà un default, che è la cosa peggiore. Il mediatore Pollack ha poi richiesto un nuovo incontro tra le parti per domani, alle ore 10 a New York”.
tratto da: (clicca qui)