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COMUNICATO

 

05 agosto 2014

Nell’ intervento quì sotto, NOI del MLNS desideriamo informare l’Intero Popolo Sardo del come analizziamo l’odierna situazione della Sardegna.
L’intervento che postiamo ha l’obiettivo di far discutere tutti i Sardi, perché si possa trovare un’azione Comune che sia fuori dai soliti percorsi.

Il Documento é stato scritto dai seguenti organi del MLNS (Movimentu de Liberatzioni Natzionali Sardu) :
(1) PRESIDENZA del GSP (Guvernu Sardu Provisoriu).
(2) Dipartimento di ECONOMIA e Sistemi di Produzione.
(3) Sub-Dipartimento di AGRICOLTURA

La Comunicazione é indirizzata a tutte le Forze IDENTITARIE Sarde che risiedono sull’Isola come a quelle de su DISTERRU:
” CREDIAMO fortemente che si renda indispensabile un’AZIONE di tutto il POPOLO SARDO per riconquistare l’intero SUO Territorio che, da troppo tempo, é costretto a soggiacere alle decisioni Politiche Romane.
PREMESSO che il MLNS – Movimentu de Liberatzioni Natzionali Sardu – non è un Partito e/o un Movimento sardo con una sua specifica ideologia (costituito secondo le Leggi Italiane), ma deriva (come si può intuire dal seguito) dalle norme dettate dal Diritto Internazionale per detti ORGANI.

Infatti, l’MLNS si definisce come l’embrione, l’organizzazione e/o l’apparato di uno Stato in costruzione (STATO SARDO) che, nel pretendere la sua propria piena Indipendenza, PROPONE all’intero POPOLO SARDO un impegno comune e condiviso, diretto ad una lotta pacifica e legale per liberare il proprio territorio dalla Dominazione Coloniale Italiana che, pur con parvenze democratiche, da tempo immemore imperversa sulla nostra Isola, utilizzando il Territorio della “SARDIGNA” (cercare quale significato abbia questo termine sui Dizionari italiani) come discarica a cielo aperto, dove le leggi Statali permettono di buttare di tutto e di fare ciò che si vuole all’Ambiente, fregandosene dei suoi abitanti (SIAMO TUTTI NOI).

Il MLNS rimarca tramite il GSP, suo apparato tecnico – giuridico – politico – istituzionale, di essere il referente dell’intero Popolo Sardo (nelle sue varie espressioni politico-ideologiche e non solo) sul territorio isolano, e sottolinea come NOI siamo da sempre Maggioranza etnica conclamata e riconosciuta.

I Movimenti di Liberazione Nazionale hanno sofferto (per lungo tempo) di una loro giuridicità dubbia, ma nel corso degli anni la posizione dell’O.N.U. nei loro confronti si è abbastanza modificata:<Pur non godendo, secondo la Carta delle Nazioni Unite, di alcun beneficio né essendo soggetti ad alcun obbligo, alcuni di essi sono stati ammessi a partecipare come osservatori (cioè senza diritto di voto) ai lavori degli organi dell’O.N.U.>

Detto ciò, diventa indispensabile che il MLNS e tutte le forze IDENTITARIE Sarde, pur nella loro diversità di approccio politico alle tematiche della Sardegna, (che il MLNS considerata una nostra grande ricchezza), siano in grado di costruire assieme, con un’intesa forte, i due binari necessari al procedere del treno Sardegna verso il traguardo dell’Obiettivo Statuale, attraverso l’Istituto giuridico della Autodeterminazione dei Popoli.

Un recente Rapporto dell’Unesco (Doc. SHS- 89/CONF. 602/7, Parigi, 22.02.1990) definisce il popolo come:

1. Quel GRUPPO di esseri umani aventi in comune TUTTE o la quasi totalità delle seguenti caratteristiche:
* una tradizione storica comune;
* una identità razziale o etnica;
* una omogeneità culturale;
* una identità linguistica;
* affinità religiose o ideologiche;
* legami territoriali;
* una vita economica comune;

2. il GRUPPO, pur non numericamente considerevole (per esempio: popolazione dei micro stati), deve essere più che una semplice associazione di individui in seno ad uno stato;

3. il GRUPPO come tale deve desiderare di identificarsi come Popolo o avere coscienza di essere un Popolo (restando inteso che gruppi o membri dei gruppi, pur condividendo le caratteristiche sopra indicate, possono non avere questa volontà e/o questa coscienza).

4. il Gruppo, inoltre, deve avere Istituzioni o altri mezzi per esprimere le proprie caratteristiche comuni e il suo desiderio di identità”.
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H. GROS ESPIELL, uno dei maggiori esperti in materia, definisce popolo “qualsiasi specifica comunità umana unita dalla coscienza e dalla volontà di costituire una unità capace d’agire in vista di un avvenire comune.
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Dunque, DUE sono gli elementi fondamentali che fanno un popolo e lo distinguono da altri tipi di comunità umane, quali le minoranze etniche, linguistiche o culturali e quelle comunità che nei documenti delle Nazioni Unite vengono denominate popolazioni autoctone:
—-> a) l’esistenza di un comune patrimonio culturale;
—-> b) l’esistenza di un Comune Progetto di Futuro Politico, la cui realizzazione comporti l’esercizio del diritto all’autodeterminazione.

Affinché l’esercizio del diritto all’autodeterminazione sia legittimo, occorre che la comunità umana interessata abbia la natura di POPOLO e rispetti le seguenti condizioni:

1. FARE immediato e esplicito riferimento al Diritto internazionale per il rispetto dei diritti umani;
2. METTERSI subito sotto l’autorità sopranazionale dell’ONU e delle istituzioni regionali a esso coordinate;
3. NON USARE violenza, ma strumenti democratici: negoziato, elezioni, referendum, plebiscito, elezioni, (a seconda dei vari casi specifici);
4. RISPETTARE tutti i diritti umani, in particolare i diritti delle minoranze;
5. IMPEGNARSI che la eventuale nuova entità territoriale non sia armata;
6. DARSI una costituzione democratica che riconosca esplicitamente il primato naturale dei diritti umani;
7. ADERIRE subito ad un sistema di integrazione internazionale.
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Quindi, appare chiaro che si rende necessario un cammino comune condiviso, tra il MLNS e i vari partiti/movimenti identitari per creare i due binari, tutti e due egualmente importanti; UNO, il primo, che riguarda la battaglia politica quotidiana basata sulle decisioni delle Amministrazione Statali e Regionali ed un SECONDO, che si incentra nella costruzione di uno spazio proprio nelle Varie Sedi Internazionali, nelle quali il GSP (per poter contare di più, avere la migliore qualità e un più spedito procedere) necessita e ha sicuramente bisogno dell’apporto che i tanti professionisti dei vari partiti/movimenti identitari possono dare a livello istituzionale; si chiede, pertanto, a TUTTI di impegnarsi (assieme e anche dentro al GSP e nei suoi dipartimenti) per studiare di comune accordo e insieme Norme e Regole, che siano applicabili in futuro all’interno e nelle Relazioni estere del futuro Stato Sardo Sovrano.
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La Sardegna è una Nazione OCCUPATA: basta pensare al dato principale dei 35.000 kmq. di terra, mare e cielo che lo Stato controlla a fronte di una superfice terrestre di 24.000 kmq. ma che, da millenni appartengono al POPOLO SARDO e a nessun’altro; si deve poi sottolineare il rapporto di 21:1 (ventuno a uno), ossia quel rapporto che dimostra come la Sardegna sia una Colonia d’oltremare dello Stato Italiano, che occupa in Sardegna un territorio 21 volte superiore a quello occupato in quelle che sono … SI’ … le Regioni Italiane, mentre la nostra ISOLA non appartiene minimamente al Contesto italiano.
Siamo da tanto tempo una Natzione Occupata da Forze Militari Straniere, sia dello Stato Italiano che della Nato, che credono che TUTTO sia loro lecito in TERRA SARDA.
Pallottole e armamenti di ogni tipo vengono usati sulle nostre teste, senza che nessuna voce si sia MAI alzata a descrivere lo scempio di decenni, dei costi in termini di vite umane e dei costi relativi all’ambiente che stiamo pagando solo NOI; nonostante l’esistenza di leggi internazionali per i siti SIC il nostro ambiente viene sacrificato ai più perversi interessi della cosiddetta GUERRA simulata, che ci toglie risorse e che limita di fatto le Nostre LIBERTA’ in casa nostra.
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Per cercar di cambiare le cose, diventa indispensabile muoverci insieme, come POPOLO SARDO, interpretaqndo ciascuno il proprio RUOLO: il MLNS, che non riconosce lo Stato Italiano, non partecipa ad elezioni ma, dal momento della sua Costituzione è accreditato presso l’ONU, al quale indirizza denunce circostanziate a livello Internazionale, ogniqualvolta esistano Diritti SARDI lesi che, ove fossero condivise anche dai partiti e Movimenti identitari sardi, avrebbero certamente un peso maggiore.
A loro volta, i Movimenti e i Partiti identitari potrebbero dare un appoggio a far crescere il numero di coloro che si sentono anagraficamente SARDI, e non ITALIANI, costruendo insieme quella strada che, se percorsa in modo intelligente e condiviso, potrà finalmente portare la SARDEGNA E IL POPOLO SARDO, ormai agonizzante ,alla sospirata libertà economico-politica, culturale e decisionale.

FORTZA PARIS

2014.08.05 – COMUNICATO