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Questa è la dichiarazione fatta davanti all’Assemblea Generale dell’ONU dalla Presidentessa. Ha inoltre messo l’accento sui fondi “avvoltoi” e accusato di atti di ostruzionismo contro “quelli che hanno fiducia nell’Argentina”
“I terroristi non sono soltanto quelli che piazzano bombe” ha dichiarato oggi pomeriggio davanti all’assemblea generale delle Nazioni Unite a New York il presidente Cristina Fernandez de Kirchner “ma esistono anche “terroristi economici” che sconvolgono l’economia dei paesi, causando fame, miseria e povertà”.
Ha aggiunto inoltre che “in tempi di avvoltoi e falchi, come questi che viviamo, abbiamo bisogno di più colombe di pace e di rispetto per la legge.”
La Kirchner ha utilizzato il concetto di “terroristi economici” facendo riferimento ai “fondi avvoltoi” e puntando il dito anche verso chi minaccia, molesta, calunnia e mette in giro infami dicerie “per un tornaconto personale” e ostacola “quelli che hanno realmente fiducia nell’Argentina.”

Il discorso del presidente si è concentrato sul tema della ristrutturazione del debito sovrano, che, come ha ricordato, era stato uno dei temi principali nei suoi discorsi precedenti, così come negli interventi del passato che l’ex presidente Nestor Kirchner, aveva fatto dallo stesso leggio.

Durante l’assemblea generale delle Nazioni Unite, il presidente ha anche toccato il tema delle Isole Falkland o Isole Malvine, della reiterata richiesta di aiuto alla Repubblica dell’Iran sotto inchiesta dell’Amia, dei conflitti internazionali esistenti, della situazione in Palestina e della necessità di riformare alcune agenzie multilaterali come l’FMI o il Consiglio di Sicurezza.

Per tutti gli argomenti toccati durante il suo discorso, la prima cosa che ha fatto notare il presidente è che l’Argentina può essere considerata un “triplo leading case” (triplo test case) dove poter affrontare particolari situazioni economiche e finanziarie (fondi speculativi avvoltoio); dove poter affrontare il contenimento dell’azione terroristica e della sicurezza (l’Argentina ha subito due attacchi) e in termini di forza e di integrazione territoriale (l’Affaire Malvinas.)
In seguito ha dedicato diversi minuti per il discorso cardine della necessità di stabilire un quadro giuridico globale per disciplinare le questioni relative al debito sovrano e al contenimento delle azioni dei fondi speculativi. Ha chiesto all’Assemblea di prendere una posizione chiara vista anche la votazione di due settimane fa (con 124 voti a favore).
“Accolgo con favore che questa assemblea ha preso il toro per le corna “ha detto, riferendosi al voto delle Nazioni Unite che approvava la proposta dell’Argentina presentata dal Gruppo dei 77 + Cina, per un quadro normativo internazionale per la ristrutturazione del debito sovrano.
Ma non sono tutte rose e fiori. Il presidente ha espresso la sua speranza che “tra quest’anno e il prossimo anno prima della prossima assemblea generale del 2015,” l’ONU stabilirà nuovi standard per gli strumenti di trattative per il pagamento del debito sovrano.

 Questo strumento, ha spiegato, servirà a “qualsiasi altro paese che sta passando quello che sta passando l’Argentina, un paese con la capacità di pagare e che pagherà” ad un giudice locale, come Thomas Griesa, il dovuto.
Questo punto è stato il più applaudito della giornata.
Il capo di Stato ha ritenuto che la misura votata due settimane fa è stato un passo importante per “costruire un esercizio democratico di multilateralismo attivo e costruttivo” in contrasto con altri casi in cui il multilateralismo è stato influenzato da vecchi meccanismi, colpevoli i 5 membri permanenti con diritto di veto delle decisioni della maggioranza all’interno del Consiglio Sicurezza.
“Molti dei problemi che riscontriamo quando parliamo di guerra o di pace, sono dati dall’assenza di un multilateralismo efficace e democratico”.
“Dobbiamo salvare la sovranità di questa assemblea delle Nazioni Unite, dove ogni paese vale un voto e dove si esercita la vera democrazia globale. Quando questo si realizzerà alla lettera, non dico che tutto si risolverà, ma credo che si possano trovare soluzioni soddisfacenti “per la maggior parte dei problemi nel mondo.
In un’altra parte del suo discorso, il presidente, che è arrivato a New York accompagnato, tra gli altri dalle famiglie delle vittime dei bombardamenti AMIA, si è concentrato sullo studio di attacchi terroristici e sulle implicazioni della firma del memorandum di cooperazione con la Repubblica islamica dell’Iran, al fine di ottenere dichiarazioni degli iraniani accusati dalla giustizia Argentina.

 Ricordando gli sforzi dell’ex presidente Kirchner ha fatto riferimento alle critiche che ha ricevuto per la firma del protocollo d’intesa con l’Iran e ha dichiarato: “Questa settimana abbiamo appreso che in un emblematico hotel di New York il Waldorf Astoria il Capo del Dipartimento di Stato ha incontrato il suo omologo iraniano. Chiediamo a chi ha accusato l’Iran di terrorismo l’anno scorso, cosa dirà ora”.

 “Cosa diranno di coloro che oggi compongono l’ISIS (lo Stato islamico) che erano i Freedom Fighters (combattenti per la libertà) nella precedente guerra contro il regime di Assad in Siria. Questo è un problema: le grandi potenze cambiano troppo facilmente il concetto di amico e nemico, terroristi e non terroristi, e dobbiamo chiarire che non possiamo continuare a usare le posizioni politiche o geopolitiche internazionali per risolvere questioni di potere “.
È stato dopo questo passaggio del suo discorso che il capo di Stato ha invocato le parole di Papa Francesco per la pace nel mondo, per poi invitare l’Assemblea delle Nazioni Unite a “riconoscere definitivamente lo stato della Palestina come membro a tutti gli effetti di questa assemblea ” questo” servirà a risolvere i nodi gordiani “che hanno generato la crisi in Medio Oriente.
In questo contesto ha anche ricordato che l’Argentina sta sostenendo da più di cento anni una battaglia per la sovranità delle isole Falkland e chiede alle Nazioni Unite che il Regno Unito discuta apertamente con l’Argentina questo problema “, e non c’è nessun membro del Consiglio di Sicurezza che si sia preoccupato per questo.”
“Fino a quando ciò accadrà, che il valore del voto dei cinque membri permanenti è più forte” rispetto ad altri membri delle Nazioni Unite, “non si risolverà niente e ogni anno faremo gli stessi discorsi.”
“Esorto questa assemblea a riprendere i poteri delegati al Consiglio” per garantire che sia effettivamente un organo sovrano in cui “ogni paese valga un voto” pari agli altri.
“È importante riflettere profondamente su questi temi ed avere la certezza che l’Assemblea delle Nazioni Unite riprenderà la sua leadership, il suo mandato, di controllore verso le inosservanze dei diritti internazionali di molti paesi.
Così facendo certamente avremo contribuito alla costruzione della pace, alla lotta contro il terrorismo e lasceremo ai nostri figli un mondo migliore. “

Il discorso della presidente Cristina Kirchner Fernández è stato introdotto dall’ambasciatore dell’Argentina presso le Nazioni Unite, Maria Cristina Perceval, vice presidente dell’Assemblea che ha presieduto la sessione quando l’Argentina ha preso la parola.
Il discorso è stato seguito dalla tribuna da una delegazione che comprendeva, tra gli altri, i funzionari nazionali, legislatori, rappresentanti dei giovani; mentre i banchi dell’Argentina erano occupati dal Segretario della Giustizia e Tecnica Carlos Zannini, i parlamentari nazionali Andrew “Cuervo” Larroque e Eduardo “Wado” Peter, il ministro degli Esteri Hector Timerman, il Segretario Comunicazione Pubblica Alfredo Scoccimarro e il capo della Scholas Occurrentes, José María del Corral.

Al termine del suo discorso la presidente si è diretta al Consiglio di Sicurezza dove era presente il presidente degli USA, Barack Obama, che aveva iniziato il consiglio mentre la presidente dell’Argentina stava parlando all’Assemblea Generale.

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