2014.01.04 – Chi è Ariel Sharon, boia di Qibya

Posted by Presidenza on 4 Gennaio 2014
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La trappola mortale era pronta. Sessantanove palestinesi, principalmente donne e bambini, vennero trucidati; quarantacinque case, una scuola e una moschea furono rase al suolo

Nato il 27 febbraio 1928 nell’insediamento di Kfar Mala da una famiglia di ebrei lituani, Ariel Scheinermann (meglio conosciuto come Ariel Sharon) ha avuto una lunga, intensa e controversa carriera politica e militare. Alla tenera età di 10 anni iniziò la militanza sionista nel movimento Hassadeh, a 14 si unì al battaglione giovanile paramilitare Gadna per poi arruolarsi nell’Haganah, un insieme di brigate clandestine che formeranno successivamente il nucleo del futuro esercito israeliano, Tzahal.

IL MASSACRO DI QIBYA – Capo plotone nella guerra del ’48-49, divenne Capitano a 21 anni e Ufficiale dei servizi segreti a 23. Audace e scaltro, negli anni ’50 comandò – per ordine del Primo Ministro Ben Gurion – l’infausta Unità 101, nata in funzione anti-fedayyin e tristemente nota per la brutalità delle proprie operazioni; in molte delle spietate incursioni di questa forza speciale morirono civili, donne, bambini. La più conosciuta di queste spedizioni punitive è nota come Massacro di Qibya o, nel linguaggio edulcorato dell’esercito israeliano, Incidente di Qibya.

Il 14 ottobre 1953 le forze speciali comandate direttamente da Ariel Sharon, oltre 200 uomini armati fino ai denti, attaccarono il villaggio di Qibya, in Cisgiordaina. Ma, prima di procedere all’attacco vero e proprio, ebbero la premura di minare tutte le strade di collegamento. La trappola mortale era pronta. Sessantanove palestinesi, principalmente donne e bambini, vennero trucidati; quarantacinque case, una scuola e una moschea furono rase al suolo. L’attacco, avvenuto vigliaccamente nel cuore della notte, fu chiamato dall’IDF “Operazione Shoshana“. Il Dipartimento di Stato USA, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU e gran parte del giudaismo internazionale condannarono la strage; gli alti comandi militari dichiararono di essere convinti di aver evacuato ogni casa prima dell’inizio dei bombardamenti ma lo stesso Sharon dichiarò successivamente che “gli ordini erano chiari: Qibya sarebbe dovuto essere di esempio per tutti quanti”. Il 19 ottobre 1953 Ben Gurion disse pubblicamente che i raid erano opera di civili israeliani e che le forze armate non erano minimamente coinvolte con la strage, una posizione ridicola che non convinse l’opinione internazionale. Lo Stato ebraico si rifiutò di processare Sharon.

LA POLITICA COLONIALE– Negli anni ’70, lasciate le armi e imbracciata la retorica politica, Ariel Sharon divenne ministro dell’Agricoltura; determinante fu il suo ruolo nell’ambito della costruzione degli insediamenti in Cisgiordania e a Gaza. Ma l’impronta coloniale del suo operato si ravvisa anche, e soprattutto, negli anni ’80 quando ricoprì il ruolo di ministro della Difesa.  Nel 1982 è stato l’artefice dell’invasione del Libano, attacco che si risolse anche nel massacro di centinaia di palestinesi nei campi profughi libanesi ad opera delle milizie cristiane. Nota a tutti è stata la strage di Sabra e Shatila, in cui lo stesso Sharon è stato – seppur indirettamente – coinvolto, lasciando operare i macellai falangisti. La commissione di inchiesta israeliana, presieduta dal magistrato della Corte Suprema Yitzhak Kahan ha ordinato, all’inizio del 1983, la rimozione di Sharon dalla carica di ministro della Difesa: ”Ha la responsabilità personale. A nostro parere, è giusto che il ministro della Difesa tragga le conseguenze personali derivanti dai difetti emersi, per quanto riguarda il modo in cui ha scaricato i doveri del suo ufficio, e, se necessario, che il Primo Ministro eserciti la sua autorià a rimuoverlo da ufficio”. Sharon si dimise ma ottenne un ministero senza portafoglio nel biennio 1983-1984, per poi andare al Commercio e Industria tra 1984 e 1990 e all’Edilizia tra 1990 e 1992. Di nuovo ministro delle Infrastrutture tra 1996 e 1998 e degli Esteri tra 1998 e 1999 con Benjamin Netanyahu premier, dopo la sua sconfitta è diventato il nuovo leader del Likud.

SHARON MOSTRA I MUSCOLI – Il 28 settembre 2000 Ariel Sharon, scortato da un migliaio di uomini armati, entrò nella Spianata delle moschee a Gerusalemme (in cui si erge la Cupola della Roccia, luogo sacro ai musulmani che vi indicano il luogo in cui Maometto compì il suo miracoloso “viaggio notturno”), area controllata dai palestinesi. Con questo gesto plateale Sharon dichiarò al mondo intero che anche quella parte di Gerusalemme era sottoposta al dominio israeliano. La reazione palestinese non tardò a manifestarsi; prese inizio la Seconda Intifada. Questo episodio diede a Sharon, all’inizio del 2001, il consenso necessario per vincere le elezioni su una piattaforma di critica degli accordi di Oslo.

Nel 2002 Ariel Sharon ha rischiato di dover subire un processo all’Aja presso il Tribunale per i Crimini di Guerra, per la strage di Sabra e Shatila. Tuttavia tale processo per crimini di guerra fu presto affossato, a causa della morte del principale accusatore di Sharon, Elie Hobeika, che, responsabile diretto di quei massacri, aveva annunciato di voler fare piena luce sui fatti. Un’autobomba (di cui ancora oggi non si è consegnato l’autore alla giustizia), uccise Elie Hobeika pochi giorni prima del processo, e tutte le accuse contro Sharon caddero.
Rieletto nel 2003 ha avviato la costruzione del Muro dell’apartheid in Cisgiordania.

In coma dal 2006 a causa di un ictus e di un’emorragia celebrale, negli ultimi giorni la sua condizione di salute è precipitata vertiginosamente.

tratto da: (clicca qui)

 

2014.01.03 – L’Aulin è tossico, ma l’Italia continua a venderlo

Posted by Presidenza on 3 Gennaio 2014
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Irlanda, Spagna e Finlandia ritirano il medicinale dal commercio. Negli Usa l’anti-infiammatorio non è mai stato approvato

C’è chi lo usa per un banale mal di testa, chi per alleviare spasmi o infiammazioni. Ancora in pochi sanno che l’analgesico più conosciuto, l’Aulin, è tossico. A dare l’allarme, anni addietro, sono stati 16 Paesi europei tra cui Spagna, Finlandia ed Irlanda che lo hanno addirittura ritirato dal commercio. Non sembra, invece, che l’Italia abbia recepito la pericolosità del farmaco che continua a popolare gli scaffali delle nostre farmacie.

Il Nimesulide non è commercializzato neppure in: Stati Uniti, Giappone, Gran Bretagna, Canada, Germania.

Il principio attivo Nimesulide, alla base di numerosi medicinali in commercio, comporterebbe effetti devastanti per il fegato, talvolta anche letali. Il Nimesulid è commercializzato in vari Paesi ed in Italia ed è la molecola alla base di diversi farmaci: Algimesil, Antalgo, Areuma, Dimesul, Domes, Efridol, Eudolene, Fansulide, Flolid, Isodol, Ledolid, Ledoren, Nerelid, Nide, Nimenol, Nims, Noxalide, Resulin, Solving, Sulidamor, Fansidol, Sulide, Idealid, Delfos, Domes, Noalgos, Algolider, Aulin, Fansidol, Mesulid, Nimesil, Remov, Migraless, Edemax, Mesulid Fast, Nimedex.

I primi a ritirare dal commercio farmaci contenenti il nimesulide sono stati Spagna, Finlandia ed Irlanda allertati dalla sua tossicità epatica, nel 2002. Cinque anni più tardi, il 15 maggio 2007, l’Irlanda si accoda, dopo che sei pazienti in cura con l’Aulin sono stati costretti al trapianto di fegato per grave insufficienza epatica. E’ proprio il documento ufficiale del della Irish Medical Board (il massimo organo di Salute) a fugare ogni dubbio.

Il danno epatico“, ha dichiarato l’Irish Medical Board, “è un raro ma grave effetto collaterale del nimesulide. Tuttavia abbiamo ricevuto dati provenienti dall’Unità Nazionale di trapianto di fegato del St Vincent University Hospital, i quali parlano di sei pazienti che hanno richiesto trapianto di fegato dopo il trattamento con il nimesulide. Da quando il prodotto ha fatto ingresso in Irlanda nel 1995, si sono registrati un totale di 53 segnalazioni. Tra queste nove casi di insufficienza epatica, sei dei quali provenivano da l’Unità Nazionale trapianto di fegato e tre casi mortali di insufficienza epatica.

Non sembra però che l’allarme abbia in qualche modo preoccupato l’Italia. Il nostro Paese consuma il 60% della produzione mondiale di nimesulide. Sembra che nel maggio 2008 un’inchiesta guidata dal magistrato torinese Raffaele Guariniello abbia portato allo scoperto un sistema illecito che potrebbe avere arrecato danni alla salute dei cittadini. Un alto funzionario dell’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) avrebbe intascato mazzette per evitare i controlli sul farmaco.

In manette sarebbero finiti 2 funzionari dell’Aifa, Pasqualino Rossi ed Emanuela Bove. Nel maggio 2008 la SIF (Società Italiana di Farmacologia) avrebbe riportato che i benefici sono superiori ai rischi legati al principio attivo. “Se essa (nimesulide) resta in commercio oltre che in Italia in ben altri 16 Paesi europei“, ha dichiarato, “fra cui Francia, Portogallo, Svizzera, Ungheria, è perché l’Agenzia regolatoria europea ha ritenuto che, nonostante quanto autonomamente stabilito da alcuni Paesi, il suo profilo di beneficio/rischio rimanga ancora favorevole“.

Di seguito, riportiamo anche quanto si legge sul sito del nostro Ministero:

E’ un antidolorifico per i dolori di lieve entità, si basa sul principio attivo che risponde al nome di Nimesulide ed è contenuto in un farmaco venduto anche in Italia. La novità è però che in Finlandia, è stato sospeso dal commercio per una sospetta morte per insufficienza epatica.

La notizia è stata diramata dall’Organismo finlandese che si occupa di vigilanza sui farmaci, l’ equivalente della italiana Commissione Unica del Farmaco, che ha avvisato la Farmacovigilanza Europea.

Immediata la reazione del Ministero della Salute italiano. “Stiamo valutando – ha dichiarato il Ministro della Salute Sirchia -; anche se non abbiamo alcuna evidenza in questo senso, si procederà esaminando le schede delle valutazioni per verificare se in Italia sono stati rilevati casi analoghi, ma a noi, fino ad oggi, non sono arrivate segnalazioni di effetti collaterali gravi. Occorre poi che i nostri dati vengano confrontati con quelli degli altri paesi europei prima di prendere decisioni”.

In Italia la Nimesulide è commercializzata dal 1985 e viene comunemente prescritta per brevi periodi, a differenza di quanto succede in Finlandia dove si arriva a terapie di 50 giorni.

tratto da: (clicca qui)

 

2014.01.02 – DECRETO N° 01/2014 DEL 02 GENNAIO 2014

Posted by Presidenza on 2 Gennaio 2014
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LOGO GSP UFF.

 

A far data dal 01 gennaio 2014 viene dichiarata illegale la commercializzazione, il

consumo e il transito, nei confini marittimi, negli spazi aerei e in tutto il territorio della

Nazione Sarda di tutti i prodotti alimentari ottenuti col sistema OGM.

La violazione del presente decreto costituirà reato e i trasgressori verranno deferiti alla

Politzia Sarda per alterazione della natura e attentato alla salute del Popolo Sardo.

Luigi ZUCCA
(Capo Sezione Agricoltura del GSP)

DECRETO N° 01-2014 DEL 02 GENNAIO 2014

2014.01.01 – NON PAGATE PIÙ TASSE AL COLONIZZATORE ITAGLIANO!!!!

Posted by Presidenza on 1 Gennaio 2014
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Le TASSE in uno Stato SOVRANO con una moneta SOVRANA che la emette a credito per suoi cittadini servono solo per il controllo dell’ inflazione e le crescite incontrollate di singoli gruppo di interesse (le lobby).

C’è da aggiungere inoltre che l’inflazione viene controllata in un modo molto più efficace anzi oserei dire che proprio potrebbe non presentarsi mai se la spesa pubblica viene fatta a beneficio dei cittadini, cioè se i soldi che lo stato spende sono usati per creare benessere e lavoro per tutti.

Questo è il vero fine delle TASSE, non quello che ci è stato inculcato da anni per convincerci a pagarle, ossia per finanziare la spesa pubblica, sanità, pensioni, infrastrutture ecc.ecc.

Uno Stato SOVRANO con una moneta SOVRANA, può stampare la moneta a suo piacimento, non ha bisogno delle tasse non ha bisogno di indebitarsi presso i privati per finanziare la spesa pubblica, anzi usa la spesa pubblica per mettere in circolazione il denaro stampato per il bisogno, quindi più spesa pubblica più moneta circolante, coperta dal corrispettivo lavoro e servizi che si sono creati (evitando nello stesso tempo l’inflazione).

Tutto questo ha un solo significato se lo stato produce moneta e spende nel settore privato, la ricchezza dei cittadini aumenta di conseguenza, più lo stato spende per noi cittadini più diventiamo ricchi, e spariscono i poveri che oggi ci ritroviamo nonostante la nostra società sia opulenta.

Gli strumenti che lo stato ha e il governo di esso che gli utilizza nel migliore dei modi possono far vivere i cittadini nel più profondo benessere.

Il debito pubblico che oggi viene utilizzano per limitare la liberta dei cittadini è delle imprese non ha senso di esistere, e se per caso lo stato comunque decide per qualsiasi motivo di emettere dei titoli di debito servono solo ed esclusivamente a tesaurizzare le risorse finanziarie che cittadini e le imprese non hanno speso e hanno messo da parte.

Lo stato SOVRANO è sempre in grado di pagare i suoi debiti.

E’ chiaro, quindi, che oggi non siamo in crisi a causa degli sprechi e spesa pubblica, come i Mass Media ogni giorno vogliono farci credere.

Il denaro utilizzato per un opera pubblica, servizi ecc. è stato dato ai cittadini che hanno lavorato per la realizzazione di quell’ opera, servizi ecc.

Si capisce, quindi, che la spesa pubblica non è uno spreco, anzi, contribuisce al benessere del popolo di una Nazione.

Ad ogni modo spese ingiustificate per creare opportunità al mal costume di speculare, opere inutili, cementificazioni e tutto quello che non serve ai fini del rispetto della natura e della salute va evitato ed inoltre le tasse vanno pagate per garantire la giusta governabilità e regolazione della massa monetaria …..…. solo per questo, il resto sono bugie.

Pier Paolo ORRU’ (Vice Presidente MLNS e GSP)