Al MLNS interessano solo le future elezioni con le quali il Popolo Sardo eleggerà i rappresentanti della Repubblica di Sardegna, non interessano ne’ le Europee ne’ qualsiasi altra competizione elettorale  ma si trova perfettamente concorde con il sign. Giovanni Maduli che dice: l’Europa è una nostra nemica !

Giovanni Maduli:   L’Europa, questa Europa e, di conseguenza, tutte le sue istituzioni fondate non sul consenso popolare ma su indicazioni delle oligarchie massonico- finanziarie-lobbistiche, è la nostra nemica.

09 feb 2014

POICHE’ SERVIRA’ IL 4 PER CENTO A LIVELLO NAZIONALE, E’ NECESSARIO ALLARGARE L’ALLEANZA AGLI INDIPENDETISTI VENETI, AL MOVIMENTO 9 DICEMBRE, AI FORCONI DELL’ISOLA E A TUTTI GLI ITALIANI CONTRARI ALL’EURO. LA SICILIA PARTE CON UNA CANDIDATURA FORTE: QUELLA DEL PROFESSORE MASSIMO COSTA

Nel maggio prossimo si voterà per il rinnovo del Parlamento europeo. E già sulla rete, da parte dei sicilianisti, si leggono inviti a disertare quest’appuntamento elettorale. Questo sarebbe un gravissimo errore. Ora proveremo a spiegare perché.

Con una premessa: l’euro è una truffa criminale e va smantellato. Nell’Unione europea, del resto, ci sono dieci Paesi che non hanno aderito all’euro. Perché sono governati da persone con le ‘palle’ che hanno fatto gli interessi dei propri Paesi, tenendosi fuori da questo grande imbroglio. A differenza dei politici italiani degli anni ’90 – ignoranti o disonesti: fate voi – che dicevano che l’euro avrebbe portato benessere all’Italia.

Si è visto il benessere che l’euro ha portato all’Italia: una moneta forte che impedisce all’economia del nostro Paese di sopravvivere. Per non parlare dell’altra faccia di questa truffa criminale: il debito.

Da Keynes in poi un sacco di Paesi sono stati e sono indebitati. E non è successo nulla, anche perché la moneta non è più legata all’oro. Dunque la preoccupazione del debito è, sotto il profilo strettamente tecnico, una coglionata. Tant’è vero che in Giappone – dove sono più indebitati di noi – stanno benissimo!

Noi, in Italia, stiamo malissimo perché una classe politica di massoni e di venduti ha privato il nostro Paese della sovranità monetaria che ci dobbiamo riprendere. Ma siccome siamo governati da chi ci ha venduti all’euro, è di questi che ci dobbiamo liberare. E dobbiamo cominciare a liberarci partendo proprio dalla Sicilia. In alleanza con gli amici Indipendentisti sardi. 

Per questo è importante andare a votare alle prossime elezioni europee: per andare a scatenare un ‘Bordello’ proprio dentro il Parlamento europeo. Rompendo le uova nel paniere agli ‘europeisti’ ladri e massoni.

La fortuna, una volta ogni tanto, ci assiste. Com’è noto, alle elezioni europee Sicilia e Sardegna danno vita ad un unico collegio.

Bene. Ci sembra quanto mai necessaria un’alleanza politica ed elettorale tra Indipendentisti sardi e Indipendentisti siciliani. Per mandare al Parlamento europeo un eurodeputato Indipendentista siciliano e un eurodeputato indipendentista.

Lo sappiamo: alle elezioni europee bisogna raggiungere il 4 per cento a livello nazionale. Non è una meta impossibile. Anche perché, in Italia, sono tantissimi gli elettori che non vogliono più sentire parlare di euro.

Da qui la possibilità di una grande alleanza – ad esempio – con i separatisti veneti, che sono tantissimi. Poi il Movimento del 9 dicembre che è forte nel Lazio, in Piemonte, in Lombardia. E, ancora, i Movimenti della Puglia e della Calabria. E, naturalmente, i Forconi siciliani.

Ci sono le condizioni per una grande alleanza politica imperniata su due grandi questioni: l’Indipendenza delle Regioni e la battaglia per uscire dall’euro restando nell’Unione europea. Perché – lo ricordiamo ancora una volta – ci sono dieci Paesi dell’Unione europea che non sono entrati nell’area euro e se la passano benissimo.

Questa nuova alleanza politica – Indipendentisti siciliani, Indipendentisti della Sardegna, Movimento 9 dicembre, Forconi siciliani e, in generale, tutti gli italiani che sono contro l’auro – potrebbe iniziare a scardinare, dal di dentro, il vecchio sistema politico italiano.

La Sicilia e la Sardegna dovranno mettere in campo otto candidati: quattro a testa. I siciliani che sognano la libertà un candidato ce l’hanno già: il professore Massimo Costa.

Ora non è più il momento di perdere tempo con divisioni. Tutti i movimenti sicilianisti devono smetterla di litigare e arrivare a una sintesi politica, programmatica ed elettorale. Partendo dalla candidatura forte del professore Massimo Costa. Individuando altri tre candidati. E lavorando per una grande alleanza anti-euro in tutta l’Italia.

tratto da: (clicca qui)

 

Bene, bene, bene…….

sabato 8 febbraio 2014

SARAJEVO –  In Bosnia i senza lavoro raggiungono il 46% della popolazione ed esplode la maxi protesta dei lavoratori: palazzi del potere dati alle fiamme, scontri con le forze dell’ordine nella capitale Sarajevo e in diverse altre città. Almeno 250 i feriti, decine di arresti.

Un anno intero senza stipendio, 14 anni senza un solo giorno di contributi versati, lavoratori per 15 anni pagati con un salario di soli 25 euro al mese. Sono queste le tremende condizioni che hanno spinto i manifestanti a scendere in piazza, contro la crisi politica e la mancanza di interventi nel lavoro e in campo sociale.

I tumulti erano cominciati mercoledì nella cittadina di Tuzla, dove 100.000 persone sono senza lavoro a fronte di 80 mila occupate. Sotto accusa diverse aziende locali sull’orlo del fallimento per colpa, secondo i manifestanti, di sospette politiche di privatizzazioni. In 48 ore la protesta è dilagata, portando migliaia di persone nelle piazze del Paese. 

I manifestanti, dopo lanci di sassi, hanno demolito e poi incendiato le sedi dei governi locali a Tuzla, Sarajevo, Zenica e Mostar. A Sarajevo nella sera di venerdì è stato assaltato il palazzo sede della presidenza bosniaca e dato alle fiamme. E’ stato completamente distrutto.

Saccheggiati anche diversi negozi di marchi di moda americani. Una protesta che non ha risparmiato nemmeno le costose amministrazioni cantonali,i cui uffixi son stati rpesi d’assalto dai manifestanti che hanno anche buttato in strada arredi, suppellettiili e quant’altro trovato all’interno.

I media locali parlano già di “Primavera bosniaca”. Una dura protesta sociale da molti annunciata per un Paese che, devastato dalla guerra negli anni Novanta, non ha ancora raggiunto nemmeno il livello dello sviluppo precedente al conflitto, quando era una privincia della Jugoslavia.

E c’è da dire che le forze occidentali, in primis la NATO, ma anche l’Unione Europea, hanno profuso denaro alla Bosnia, ma solo alle oligarchie “europeiste” locali, corrotte e formate anche da noti pregiudicati.

La Bosnia “europea” è un altro – ennesimo – disastro della UE, delle burocrazie nordiche che la dominano, arroganti, incompetenti e corrotte, così corrotte da trovare assolutamente “normale” affidare gli aiuti per la ricostruzione in Bosnia a omologhe caste di corrotti bosniaci.

Ma ora il popolo si è ribellato, e che nessuno sottovaluti un fatto: non c’è bosniaco che non possieda un personale arsenale militare, tenuto pronto per ogni evenienza. Adesso diventata realtà.

tratto da: (clicca qui)