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di Alberto Medici

 

Una delle osservazioni che sento fare spesso è:

“Ma se le banche possono creare il denaro dal nulla come sostieni tu, com’è possibile che, di tanto in tanto, fallliscano? Che si creassero del denaro in più, e il gioco è fatto, no?”

Questo ragionamento è eccessivamente semplicistico e denota almeno un paio di ingenuità.

Primo. Se avete seguito le spiegazioni e i ragionamenti, avrete capito che le banche non creano denaro ma promesse di pagamento: tali promesse di pagamento o, come dice bene Marco Saba, moneta scritturale, diventano moneta corrente grazie all’accettazione che tutti quanti ne facciamo. Anche il nostro datore di lavoro non ci paga con denaro ma con promesse di pagamento o denaro scritturale: solo che il nostro datore di lavoro non può promettere più di quello che ha (rapporto di 1:1), mentre la banca può utilizzare di un rapporto di 1:10, 1:20 1:50.

E qui è proprio il problema: le regole bancarie, Basilea 2 e 3, ecc., impongono dei limiti proprio nel rapporto, cioè dei limiti a quello che si può creare dal nulla.

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Secondo. Quando parliamo di sistema bancario, per semplificare lo si rappresenta come un tuttuno, monolitico e compatto: ma la realtà è ben diversa. Ci sono tante teste, tanti interessi contrapposti, invidie, rivalità, gelosie e lotte per il potere. E se anche le suore di clausura possono avere dei conflitti, delle divisioni, forse ci stupiremo che questo possa succedere fra chi non ha fatto della devozione a Dio la ragione suprema della propria vita?

In particolare esiste in questo momento una campagna contro le banche piccole, e le popolari in particolare che Renzi ha di fatto reso scalabili dalla finanza internazionale con il decreto che le trasforma in SpA eliminando il voto capitario, secondo me volta proprio a sopprimere le personalità che si potevano frapporre ad un progetto di fusione ed incorporazione in soggetti sempre più grandi e potenti. E di qui, secondo il vecchio detto “colpirne 1 per educarne 100“, bene che ogni tanto qualche piccola fallisca, e qualche migliaio di risparmiatori perda tutto quello che aveva, così imparano a fidarsi delle realtà locali.

Deleghiamo, deleghiamo sempre più il potere a strutture sempre più gigantesche e lontane dal cittadino comune.

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