TESTATA SEZ. AGRICOLTURA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2016-10-17-indipendentzia-certu-ma-in-cale-manera-dda-boleus-e-de-chini

 

Sardinnia, 17.10.2016

 

Son passati  decine di ANNI ( precisamente dal 1946) dal Battesimo della Costituzione della Repubblica  Italiana e degli Statuti delle cosiddette REGIONI AUTONOME, ma finora l’Autonomia è rimasta una parola vuota per i Sardi, a causa del Centralismo Romano e del Servilismo dei Governi Sardi a Roma.

Nel  frattempo i Sardi hanno capito che la Carta dell’Autonomismo era solo la facciata di un operazione che voleva altro  … ovvero il Territorio Sardo per fare Piani di Rinascita senza senso e tante basi militari.

Cosa  e come FARE per uscire da una tale situazione … che vede la SARDEGNA occupata da forze militari di varia origine … che non hanno alcun rispetto ne per le popolazioni e men che meno per la sua Storia.

Bisogna, pertanto, trovare degli sbocchi a questa situazione creando micro e piccole attività economiche, che siano l’espressione di un SISTEMA alternativo rispetto al sistema Statale Italiano.

  • Bisogna trovare le possibilità per sfuggire legalmente ad ogni forma di imposizione fiscale non dovuta, visto che le condizioni che ci impongono ci sfavoriscono in tutti i sensi
  • Bisogna dire basta a Partitini e Movimenti creati con le norme dello Stato Italiano, alle quali è d’obbligo adeguarsi. 
  • Bisogna che termini come AUTODETERMINATZIONE, SOVRANITA’, INDIPENDENZA diventino sostantivi comuni in “Su Limbazu de totu su Populu sardu”.
  • Bisogna che la <Teoria del doppio binario> sia acquisita da tutta la NATZIONE SARDA, che con essa potrebbe porre fine all’attuale situazione marginale della nostra economia, i cui Obiettivi devono avere l’IMPRIMATUR di Roma e dei partiti italiani che dominano il Governo regionale sardo.
  • Bisogna denunciare in tutte le Sedi  Internazionali la situazione che subiamo, a causa delle Politiche romane che vedono il Territorio Sardo come territorio marginale da sfruttare.

Abbiamo la NECESSITA’, quindi,  di mostrare che siamo Diversi da come ci vogliono, che non abbiamo alcun bisogno di elemosine ma che siamo in grado di cavarcela da soli.  La propaganda, nei confronti di pensionati e dipendenti civili e militari sardi, che afferma la nostra incapacità di farcela da soli è una MENZOGNA che serve a chi comanda per toglierci ogni volontà di essere propositivi.

SIAMO IN GRADO, se lasciati da soli, di uscir fuori dalla situazione attuale, in cui la mancanza di lavoro è il risultato della VOLONTA’ dello Stato di non permettere le Sinergie necessarie alla crescita e allo sviluppo della nostra Terra,  impedendo al Turismo e al comparto Trasporti di fare SISTEMA con l’Ambiente e con i settori produttivi primari (pastorizia, agricoltura, allevamento, pesca e artigianato), causa l’assenza di una comunicazione mirata e di una stampa sarda che sopporta il giogo senza ribellarsi.

I PUNTI toccati SONO ASSENTI in tutti i Programmi Politici che vanno per la maggiore; inoltre, con i piccoli raggiri dovuti a leggi mal scritte si continua a far star male il Nostro Popolo, massacrato e impaurito dalle tante situazioni che ci accompagnano dal 1946, in cui il Manipolo dei Costituenti sardi non ebbe il coraggio di manifestare la Richiesta per diventare uno Stato federato e non una Regione Autonoma senza POTERE.

                                LUISU ZUCCA 

           (Provv. Gen. Sez.  Agricoltura MLNS/GSP)