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Foto della terra da internet

Dopo “La Grande Truffa” proponiamo un altro libro di Paolo Maleddu: IL PARADISO TERRESTRE.

In questa sua opera Paolo continua la sensibilizzazione su temi scottanti e semisconosciuti dalla popolazione:

Perché viviamo perennemente angosciati e pesantemente indebitati? E con chi ?

Ci verrà semplicemente dimostrato che viviamo vittime di pochi carnefici che con subdoli mezzi ci sottraggono il frutto di tutto il nostro lavoro e ci riducono in schiavitù.

Grazie Paolo

 

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Il Paradiso Terrestre

5° parte

 

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La Fed ha diversi modi di controllare l’ammontare totale di riserve nel sistema.

Uno è già stato menzionato, cioè il fatto che le Banche della Federal Reserve

possono prestare riserve alle banche commerciali private. Per fare ciò, la Banca

della Federal Reserve semplicemente fa una nuova annotazione nei suoi libri

contabili, sapendo che la banca che sta prendendo in prestito ha altri dollari nei

suoi conti presso la Banca della Federal Reserve (i suoi “conti di riserva”). Dal

momento che i suoi depositi presso una Banca della Federal Reserve sono

riserve legali per le banche private, le banche private possono quindi

espandere i loro prestiti di un multiplo dell’incremento dell’ammontare nel suo

conto presso la Fed. Quando la banca privata ripaga la Fed, lo farà “pagando”

riserve alla Fed, abbassando nuovamente il proprio saldo con la Fed. A questo

punto la banca privata potrebbe dover ridurre i suoi prestiti e abbassare

l’ammontare totale degli accrediti in conto corrente.

Lo strumento che la Fed usa più spesso per controllare l’offerta monetaria è ciò

che viene chiamato “operazioni di mercato aperto”, cioè comprare e vendere

obbligazioni del Governo degli Stati Uniti.

Quando la Fed acquista Titoli di Stato, paga con un assegno proprio. Quando

un compratore versa questo assegno nella sua banca, la banca lo presenta alla

Fed e riceve credito per lo stesso ammontare nel suo conto presso la Fed (il

suo “conto riserve”). Ma, naturalmente, il conto di una banca presso la Fed

costituisce la sua riserva legale, e una volta che ha un nuovo credito presso la

Fed può espandere i propri prestiti di un multiplo di quel nuovo credito.

Quindi, quando la Fed compra Titoli di Stato, incrementa la capacità del

sistema bancario di aumentare l’offerta monetaria.

Se la Fed vende Buoni del Tesoro, le banche pagano la Fed diminuendo le loro

riserve. Sono allora obbligate a richiamare i prestiti sino a ridurre l’ammontare

totale della loro esposizione alla cifra che il più basso livello di riserve legali

può coprire.

Così è come la Federal Reserve aiuta a ridurre o aumentare l’offerta monetaria.

La Federal Reserve permette che le banche decidano che quantità delle loro

riserve tenere sottoforma di contante nei loro stessi caveaux sotterranei e che

parte tenere in scritture contabili presso la Fed. Se le banche iniziano a

chiedere più valuta contante, la Fed ne farà stampare di più. La banca paga la

valuta contante abbassando le sue riserve presso la Fed.

Comunque, il contante tenuto in banca e il conto corrente presso la Fed

fungono ugualmente come riserva legale. È con l’incremento dell’ammontare

totale delle riserve, i conti presso la Fed assieme al contante in banca, che la

Fed incrementa l’offerta monetaria. Qualitativamente, il passo più importante

per l’aumento dell’offerta monetaria è l’incremento di prestiti e giacenze in

conti correnti nelle banche private; gli aumenti in cartamoneta in confronto

sono minimi. La gente parla ancora della “Fed che mette in moto le stampanti”,

ma è solo un modo di dire in riferimento alle più complicate transazioni che in

realtà si svolgono.

Le dodici Banche della Federal Reserve non sono obbligate ad avere dei beni a

garanzia delle loro passività contabili. Sono tenute ad avere degli attivi a

copertura delle passività uguali in valore all’ammontare delle banconote in

circolazione (12 U.S.C. $12). Garanzie ammissibili includono certificati di oro,

certificati di Diritti Speciali di Prelievo, Titoli di Stato Usa e documentazione

commerciale ricevuta come garanzia su prestiti. Comunque, le banconote della

Federal Reserve non sono rimborsabili solo in monete metalliche degli Stati

Uniti o in altra valuta degli Stati Uniti.

Le banconote della Federal Reserve sono moneta a corso forzoso (31 U.S.C.

392). Sono emesse dalle dodici Banche della Federal Reserve ai sensi della

sezione 16 del Federal Reserve Act del 1913 (12 U:S:C: 411). Una banca

commerciale che appartenga alla Federal Reserve System può avere banconote

della Federal Reserve dalla Banca Federal Reserve del suo distretto

ogniqualvolta lo desideri, ma deve pagarle per intero, dollaro su dollaro,

diminuendo il saldo dei suoi conti presso la Banca Federal Reserve del suo

distretto.

La Banca Federal Reserve a sua volta riceve le banconote dal Bureau of Engraving and Printing

del Ministero del Tesoro degli Stati Uniti. Paga al Bureau il costo della stampa delle banconote.

Le banconote della Federal Reserve diventano allora passività delle dodici Banche della Federal

Reserve. Dal momento che le banconote costituiscono delle passività della Federal Reserve, la

Banca emittente annota sia una passività che un attivo quando riceve le banconote dal Bureau

of Engraving and Printing, ed in tal modo non contabilizza nessun guadagno come risultato

della transazione.

Oltre ad essere passività delle Banche Federal Reserve, le banconote della

Federal Reserve sono obbligazioni del Governo degli Stati Uniti (12 U.S.C.

411). Il Congresso ha specificato che una Banca della Federal Reserve deve

avere garanzie reali (principalmente certificati d’oro e titoli di Stato degli Stati

Uniti) uguali in valore alle banconote della Federal Reserve che riceve (12

U.S.C. 412). Il proposito di questa paragrafo, inizialmente entrato in vigore nel

1913, era di fornire una copertura per l’emissione delle banconote. L’idea era

che qualora la Federal Reserve System si dovesse dissolvere, gli Stati Uniti si

farebbero carico delle banconote (passività) soddisfacendo così le prescrizioni

del paragrafo 411, ma rileverebbe pure gli attivi, che sarebbero dello stesso

ammontare. Le banconote sono una prima ipoteca su tutti i beni delle Banche

della Federal Reserve, così come sulle garanzie appositamente messe a

copertura (12 U.S.S. 412).

 

Le banconote della Federal Reserve non sono rimborsabili in oro o argento o

altre merci. Non sono rimborsabili dal 1933. Non sono rimborsabili nel senso

che le banconote della Federal Reserve non hanno goduto di nessuna copertura

sin dal 1933. Hanno valore non per sé stesse, ma per ciò che possono comprare. In altre

parole, essendo moneta legale a corso forzoso, le banconote

della Federal Reserve sono “coperte” da tutti i beni e servizi esistenti

nell’economia.

Sia i biglietti degli Stati Uniti che quelli della Federal Reserve sono parte della

nostra valuta nazionale e sono moneta legale a corso forzoso; circolano come

denaro allo stesso modo.

Però, l’autorità sotto la quale sono emessi viene da statuti differenti.

Le banconote degli Stati Uniti erano autorizzate dal Legal Tender Act del 1862,

mentre quelle della Federal Reserve sono state autorizzate dal Federal Reserve

Act del 1913. I biglietti degli Stati Uniti sono emessi direttamente dal Tesoro

degli Stati Uniti e sono obbligazioni degli Stati Uniti. I biglietti della Federal

Reserve sono emessi dalla Federal Reserve System e sono obbligazioni sia della Federal

Reserve System che del Governo degli Stati Uniti.

I biglietti degli Stati Uniti sono stati emessi in principio durante la Guerra

Civile. L’ammontare totale che può essere emesso si limita a trecento milioni di

dollari. Mentre poteva essere una cifra rilevante ai tempi della Guerra Civile,

costituisce oggi una piccola frazione del contante totale in circolazione negli

Stati Uniti. Al 31 di marzo del 1982, la valuta statunitense in circolazione era

128.853 milioni di dollari, di cui 305 milioni di dollari era in biglietti degli Stati

Uniti. La banconota degli Stati Uniti viene emessa solo al valore nominale di

100 dollari, sebbene in passato sia stata emessa in minori valori nominali.

In generale “moneta legale” vuol dire la stessa cosa che “moneta a corso

forzoso” (Black’s Law Dictionary, 4th ed. 1968, p.1032), ma 12 U.S.C. è un

eccezione.

Il paragrafo 151 e 152 del codice del Titolo 12 riguarda le banche nazionali

dell’oro, chiamate associazione (i) istituita per emettere monete d’oro” nel

paragrafo del codice. Per poter spiegare perché il termine “moneta legale” sia

stato usato nel paragrafo 152, è necessario esaminare brevemente la storia

delle banconote private.

Nel 1300, le banche commerciali private emettevano banconote che venivano

utilizzate come denaro. In altre parole, le banconote erano cartamoneta

emessa privatamente. Non c’era niente di illegale nel loro uso, ma d’altro canto

nessuna legge obbligava ad accettarle. Pertanto, non erano considerate

“moneta legale”. Il termine “moneta legale” era riservato al denaro che la legge obbligava la

gente ad accettare, per esempio, valuta a corso forzoso.

Le leggi nazionali che regolamentano le banche nazionali, come pure la

maggior parte delle leggi statali che regolano le banche statali, richiedevano

alle banche di essere pronte a cambiare le loro banconote con “moneta legale”.

Dopo che gli Stati Uniti incominciarono ad emettere cartamoneta, in seguito al

passaggio del Legal Tender Act del 25 Febbraio 1862, 12 Stat. 345, ciò

significava che le banche private potevano cambiare le loro banconote con

monete metalliche degli Stati Uniti o con banconote degli Stati Uniti.

Il National Bank Act di Giugno 1864, 13 Stat. 345, obbligava le banche

nazionali a cambiare le loro banconote con “moneta legale”. National Bank Act

del 3 Giugno 1864, Sezione 46, 13 Stat. 113. Le Banche Nazionali erano tenute

a conservare riserve in moneta legale in una quantità uguale al 35% del totale

dei loro depositi in conto corrente e banconote. National Bank Act del 3 Giugno

1864, Sezione 3113 Stat. 108. Gli era concesso emettere banconote in

quantità che non eccedessero il 90% dei Titoli di Stato degli Stati Uniti

registrati in loro possesso. National Bank Act del 3 Giugno 1864, Sezione 21,

13 Stat. 105. Banche Nazionali erano state fondate in gran parte del paese

dopo l’entrata in vigore del National Bank Act. Comunque, in California la

maggior parte della gente preferiva trattare in oro piuttosto che in banconote,

e nessuna banca nazionale era stata aperta là sino al 1870. Il Congresso

aveva allora emendato il National Bank Act per permettere altri tipi di banche,

che avrebbero cambiato le loro banconote solo in monete d’oro, piuttosto che

in monete e in cartamoneta. Atto del 12 Luglio 1870, 16 Stat. 251 e 252. Si

pensava che tali banconote sarebbero state ritenute più accettabili dai

Californiani. L’emendamento precisava gli speciali requisiti delle banche

dell’oro, soprattutto rimborsabilità dei biglietti in monete d’oro, obbligo di una

riserva in oro o argento uguale al 25% dell’emissione di biglietti, e un limite

sull’ammontare dell’emissione delle banconote dell’80% della quantità di

obbligazioni degli Stati Uniti registrate in possesso della banca emittente. Atto

del Luglio 1870, sezioni 3 e 4, 16 Stat. 252. L’emendamento stabiliva inoltre

che il National Bank Act regolamentasse le funzioni delle banche dell’oro, ma

che nell’applicare quell’atto alle banche dell’oro, il termine “moneta legale” e

“moneta legale degli Stati Uniti” venisse intesa e continuasse a significare

monete metalliche d’oro o argento degli Stati Uniti. Atto del 12 Luglio 1870,

Sezione 5, 16 Stat. 253. E l’ultima clausola codificata nel 12 USC 152. La

clausola dovette essere aggiunta per maggior chiarezza. Altrimenti, l’Atto del

del 12 Luglio 1870, obbligherebbe le banche dell’oro a pagare i loro biglietti in

monete d’oro o d’argento e il National Bank Act permetterebbe loro di pagare i

loro biglietti in “moneta legale” includendo cartamoneta e tenere riserve in

cartamoneta.

Oggi non esiste nessuna banca dell’oro. Sarebbe impossibile metterne una in

piedi per due ragioni. Primo, solo obbligazioni “col privilegio della circolazione”

possono essere registrate ed usate per soddisfare l’obbligo per le banche

dell’oro di possedere Titoli di Stato, e gli Stati Uniti hanno cessato di emettere

obbligazioni col privilegio della circolazione. Sec 31 USC 753c, 31 USC 752c

(d). 37 USC 757c-2 31 USC 758. Gli ultimi Titoli di Stato che potevano circolare sono maturati

nel 1935. (Questo è il motivo per il quale le banche nazionali oggi non emettono banconote.)

In secondo luogo, gli Stati Uniti non coniano più monete d’oro.

La maggior parte di coloro che scrivono di questioni riguardanti il termine

“moneta legale” sono interessati nella sua rilevanza nell’emissione della valuta

degli Stati Uniti. Il paragrafo 152 del Titolo 12 del United States Code riguarda

solo le banche dell’oro nazionali, e non ha pertanto nessuna rilevanza per

l’emissione della valuta da parte degli Stati Uniti.

Il termine “moneta legale” ha comunque una certa importanza nella storia

della valuta degli Stati Uniti. Quando i biglietti della Federal Reserve erano

inizialmente emessi secondo la Sezione 16 del Federal Reserve Act del 1913,

12 USC 411, 38 Stat.265, non erano valuta a corso forzoso. Pertanto, non

erano “moneta legale”, sebbene, come le banconote private erano

perfettamente legali, naturalmente. Nonostante le banconote della Federal

Reserve non fossero esse stesse moneta legale, erano pagabili in oro e moneta

legale (per esempio, biglietti degli Stati Uniti e monete metalliche) sino al

  1. Federal Reserve Act del 1913, sezione 16, 12 USC 411, 38 Stat. 265.

Nel 1933, i biglietti della Federal Reserve furono dichiarati valuta a corso

forzoso. Sec. 31 USC 392, che era stata adottata nel 1965 per rimpiazzare 33

USC 462, entrata in vigore nel 1933. Da quel momento i biglietti della Federal

Reserve, così come tutta l’altra valuta e monete degli Stati Uniti, sono “moneta

legale”.

Nel 1934, 32 USC 411 è stato emendato per cancellare l’obbligo che i biglietti

della Federal Reserve siano rimborsabili in oro. Gold Reserve Act del 1934,

40 Stat. 337.

Le banconote del Tesoro sono obbligazioni emesse dal Ministero del Tesoro che

maturano in un anno o meno dall’emissione. Questi biglietti non sono gravati

da interesse: vengono emessi con lo sconto sul loro valore nominale e

rimborsati dal Tesoro alla maturazione per il loro intero valore nominale.

Lei potrebbe essere interessato nell’accluso argomento sulla definizione di

“moneta”.

Spero che queste informazioni le siano utili.

Cordialmente,

Russel L. Munk

Assistant General Counse

(International Affairs)

Ancora una volta, sono gli stessi addetti ai lavori che dall’interno ci forniscono

le informazioni più preziose per squarciare questo velo di omertà che avvolge

la grande truffa dell’emissione monetaria come debito.

continua…

 

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Paolo Maleddu