I suoi disastrosi fallimenti in Afghanistan e in Libia hanno mostrato al mondo che è militarmente inetta e amministrativamente incompetente, mentre la sua celebrazione del ventennale “forte impegno” polacco è prova di ipocrisia e di disperata devozione all’irrilevanza. Le bambole Barbie si sentirebbero perfettamente a loro agio nel nuovo palazzo della NATO a Bruxelles.
“Non mi sono mai chiesto, neanche per una volta, il costo del nuovo quartier generale della NATO. Mi rifiuto di farlo, ma è bellissimo.” Il presidente Trump.
Secondo la NATO, il costo del suo nuovo edificio è stato di 1,1 miliardi di euro (1,23 miliardi di dollari).
Il 2019 è un anno di interessanti commemorazioni, tra cui il settantacinquesimo anniversario del D-Day, lo sbarco delle truppe alleate in Francia che, insieme all’offensiva militare russa Bagration (che “aveva causato la più grande sconfitta nella storia militare tedesca, distruggendo completamente 28 su 34 divisioni tedesche e mandando totalmente in pezzi il fronte tedesco”), aveva preannunciato la fine della Seconda Guerra Mondiale. Poi c’è l’anniversario del primo sbarco sulla Luna, avvenuto cinquant’anni fa, nel mese di luglio.
Inoltre, il 9 marzo c’è stato il sessantesimo compleanno della Barbie Doll, una costosa bambolina, simile ad una marionetta e che può assumere un sacco di posizioni.
Il che ci porta all’alleanza militare USA-NATO, che celebra quest’anno due suoi anniversari nella sua nuova sede di Bruxelles, costata 1,23 miliardi di dollari. Commemora la sua creazione, 70 anni fa, e l’occasione, quando “il 12 marzo 1999, alla presenza della controparte statunitense, l’allora Segretario di Stato Madeleine Albright, i Ministri degli Esteri di Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca avevano finalmente ratificato i protocolli di adesione alla NATO.”
Vent’anni fa, il raggruppamento della NATO aveva iniziato la sua espansione verso est, minacciando volutamente la Russia, in contrasto con le assicurazioni date a Mikhail Gorbachev dall’amministrazione Bush e da altri leader occidentali nel 1990. C’erano state dichiarazioni secondo cui un simile impegno non sarebbe mai stato sottoscritto, ma alcuni ricercatori hanno dimostrato che questa era solo disinformazione. Infatti, è stato rivelatoche “il Presidente George HW Bush, il Ministro degli Esteri della Germania Occidentale Hans-Dietrich Genscher, il Cancelliere della Germania Occidentale Helmut Kohl, il direttore della CIA Robert Gates, il Presidente francese Francois Mitterand, il Primo Ministro britannico Margaret Thatcher, il Ministro degli Esteri britannico Douglas Hurd, il Primo Ministro britannico John Major e il segretario generale della NATO Manfred Woerner” avevano “assicurato che la NATO non si sarebbe espansa.”
Ma il nome del gioco è proprio espansione e, naturalmente, la cosa aveva suscitato le proteste dalla Russia. Ad esempio, alla Conferenza di Monaco sulla politica della sicurezza del 2007, come riportato dal Washington Post, il Presidente Putin aveva dichiarato: “Penso che sia ovvio che l’espansione della NATO non ha alcun rapporto con la modernizzazione dell’alleanza stessa o con l’offrire una garanzia di sicurezza all’Europa. Al contrario, rappresenta una seria provocazione che riduce il livello di fiducia reciproca. E abbiamo il diritto di chiedere: contro chi è destinata questa espansione? E cosa ne è stato delle assicurazioni che i nostri partner occidentali avevano fornito dopo la dissoluzione del Patto di Varsavia? Dove sono quelle dichiarazioni oggi? Nessuno neanche se ne ricorda. Mi permetterò comunque di rammentare a questo pubblico ciò che era stato detto. Vorrei citare il discorso del Segretario Generale della NATO, il signor Woerner, a Bruxelles il 17 maggio 1990. Aveva affermato che ‘il fatto che siamo pronti a non posizionare un esercito NATO al di fuori del territorio tedesco conferisce all’Unione Sovietica una garanzia di sicurezza.’ Dove sono queste garanzie?”
La risposta è che le garanzie sono state sottoposte ad un cinico tentativo di cancellazione, diniego e distruzione.
Si era trattato di una classica messa in scena, ed è palesemente ovvio, col senno di poi, che i Padrini della NATO non avevano alcuna intenzione di attenersi alla solenne rassicurazioneche l’alleanza “non si sarebbe espansa di un solo centimetro verso est.” Perché verso est è avanzata e, nel 2004, ha cozzato contro i confini della Russia quando Estonia, Lettonia e Lituania (insieme a Bulgaria, Romania, Slovacchia e Slovenia) erano saltate sul carro.
Nessuno di questi paesi ha o ha avuto qualche motivo per temere una minaccia dalla Russia, che continua ad incoraggiare gli scambi reciproci e non ha nessuna intenzione di intraprendere un’azione militare contro di loro.
Nonostante ciò, l’alleanza militare della NATO ha annunciato di aver “rafforzato la sua presenza avanzata nella parte orientale dell’Alleanza, con quattro gruppi multinazionali a livello di battaglione a rotazione in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia.”
Di tutti i paesi che hanno aderito alla NATO nella sua frenesia espansiva, la Polonia è la più interessante. Nell’anno dell’anniversario, il Segretario Generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha scelto di visitare Varsavia dove “ha elogiato il forte impegno della Polonia nei confronti dell’Alleanza, che include ospitare un contingente della NATO, guidare la missione di pattugliamento aereo sul Baltico, in Lituania, e contribuire alle missioni di addestramento della NATO in Afghanistan e in Iraq.”
Stoltenberg si è rallegrato che la NATO si sia rivelata “l’alleanza di maggior successo nella storia,” (probabilmente la più assurda affermazione che abbia mai fatto) ed ha espresso il suo compiacimento per il fatto che “la Polonia sta contribuendo al rafforzamento della nostra alleanza,” essendo allo stesso tempo “assai grato per il contributo che la Polonia dà alla NATO quotidianamente.”
Questo è l’impareggiabile membro della NATO che, come Human Rights Watch nota nel suo rapporto del 2019, ha un governo che compie “sforzi per indebolire lo stato di diritto e la protezione dei diritti umani,” con il primo obiettivo di “limitare l’indipendenza dell’apparato giudiziario.” Lo scorso dicembre, la Corte di Giustizia dell’UE aveva stabilito che la Polonia avrebbe dovuto immediatamente sospendere l’applicazione della legge che comportava il pensionamento anticipato di quasi un terzo dei suoi giudici di Corte.
Questo è il genere di paese che è importante per l’alleanza militare USA-NATO. Ed è considerato un vero e proprio tesoro (letteralmente), anche per altri motivi.
Lo scorso marzo, la Reuters ha riferito che “la Polonia ha firmato la più importante commessa di armamenti della sua storia,” quando ha accettato di dotarsi del sistema missilistico Raytheon Patriot per 4,75 miliardi di dollari e poi ha acquistato, secondo Boeing, “solo” tre “Next-Generation 737” per il trasporto VIP, che costano la bellezza di 523 milioni di dollari. E, poche settimane fa, il Primo Ministro polacco ha annunciato l’acquisizione di un sistema di artiglieria missilistico ad alta mobilità realizzato da Lockheed, al costo di 414 milioni di dollari.
Nel settembre del 2018 si era diffusa la notizia del progetto di una base militare permanente degli Stati Uniti in Polonia, di cui il presidente Trump si era dichiarato entusiasta e, il 14 marzo, la testata Stars and Stripes ci aveva informati che “il Sottosegretario alla Difesa per la politica John Rood si era incontrato con le sue controparti polacche per lavorare sul piano,” così pare che “Fort Trump” sia destinato ad essere una roccaforte avanzata dell’espansione militare della NATO.
Non importa che, come osserva il Guardian, “una pseudodemocrazia di destra, nazionalista e populista… abbia messo radici” in Polonia, e che persino il Washington Post sia turbatodal fatto che “la democrazia polacca è sempre in pericolo: la politicizzazione dei servizi di sicurezza, la trasformazione dei media statali in organi di propaganda e la pressione sui giornalisti indipendenti e sulla società civile continuano a progredire;” il fatto è che la NATO continuerà ad ignorare le prove di questo crescente autoritarismo.
La Polonia continuerà ad essere accettata come un membro di valore, indipendentemente dalla repressione interna o da qualsiasi altra cosa. E, mentre Trump può accusare gli altri membri della NATO di essere “inequivocabilmente velenosi” e fare dichiarazioni talmente assurde come “la Germania è prigioniera della Russia, penso sia qualcosa che la NATO deve prendere in considerazione,” è ovvio che non ha preoccupazioni di sorta per la Polonia.
Il 2019 è per la NATO il grande anno del doppio anniversario. Il fatto che esista ancora dopo settant’anni dimostra un’enorme dedizione al mantenimento di un’organizzazione che avrebbe dovuto essere sciolta contemporaneamente al Patto di Varsavia. I suoi disastrosi fallimenti in Afghanistan e in Libia hanno mostrato al mondo che è militarmente inetta e amministrativamente incompetente, mentre la sua celebrazione del ventennale “forte impegno” polacco è prova di ipocrisia e di disperata devozione all’irrilevanza. Le bambole Barbie si sentirebbero perfettamente a loro agio nel nuovo palazzo della NATO a Bruxelles.
Brian Cloughley
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