“Ciò che è in gioco oggi a Cipro non è che la vera anticipazione di ciò che accadrà a breve ed a medio termine, cioè l’uccisione (voluta dai globalizzatori) degli Stati e delle nazioni attraverso mezzi diversi dalla guerra convenzionale.”
Nicosia aeroporto fantasma – aereo atterrato e mai più decollato dopo l’invasione turca
di Panagiotis Grigoriou
A Ginevra si sta svolgendo dall’inizio di gennaio il nuovo round di negoziati per la “sistemazione” delle controversie relative all’assetto dell’isola di Cipro. Panagiotis Grigoriou ha dedicato all’argomento tre successivi articoli, pubblicati in francese, come di consueto, sul suo blog www.greekcrisis.fr . Perché questi negoziati sono così importanti? “Ciò che è in gioco oggi a Cipro, non è che la vera anticipazione di ciò che accadrà a breve ed a medio termine, cioè l’uccisione (voluta dai globalizzatori) degli Stati e delle nazioni (sic), attraverso mezzi diversi dalla guerra convenzionale.” Proponiamo di seguito un riassunto del contenuto dei tre post, frutto di alcuni interventi pubblici avvenuti sul tema ad Atene, che possono essere letti integralmente sul blog http:\\cosivailmondo.wordpress.com ai link indicati a fine testo.
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Cipro è sempre stato un territorio cruciale per la geopolitica della regione mediterranea, tanto da essere direttamente sottoposta al dominio inglese fino al 1960, quando nacque la Repubblica di Cipro. La popolazione è sempre stata in gran maggioranza di lingua greca e religione cristiano-ortodossa, affiancata da una minoranza di lingua turca e religione musulmana (non sempre). Le due popolazioni vivevano mischiate su tutta l’isola e più di una volta hanno lottato unite contro dominatori stranieri non graditi; l’ultima volta, ciò accadde nel 1834 e la resistenza fu guidata da un Imam. Nel 1960 fu sancita l’indipendenza dell’isola, garanti Gran Bretagna, Turchia e Grecia.
Il momento cruciale della storia recente di Cipro è il 1974, quando il regime greco dei Colonnelli tenta (su precisa istigazione americana, e precisamente dell’allora Segretario di Stato, Kissinger, con i Colonnelli nel ruolo di “utili idioti”) di rovesciare con la violenza il governo in carica del patriarca Makarios. Il tentativo fallisce, e provoca la caduta del regime in Grecia, ma soprattutto fornisce il pretesto alla Turchia per invadere militarmente il nord dell’isola. Al momento dell’invasione, la popolazione conta l’80% di greco-ciprioti (800.000 persone circa), il 18% di turco-ciprioti (200.000 persone) e il 2% di altre etnìe. L’esercito turco, però, occupa il 36% del territorio dell’isola e dà inizio alla “polarizzazione” degli insediamenti, inducendo i propri connazionali a trasferirsi al nord, affiancati da corpose masse di colonizzatori che vengono indotti a trasferirsi a Cipro dalla Turchia.
Cipro mappa dal 1974
I greco-ciprioti sono, oggi, circa 700.000, mentre non è nota la popolazione della parte settentrionale dell’isola, anche se è noto che più della metà dei turco-ciprioti originari è emigrata dopo l’ingresso di Cipro nella UE, grazie al passaporto europeo, che è stato concesso a tutti gli abitanti (meno di 100.000 sono ancora a Cipro nel 2015). L’entità che si forma al nord è stata riconosciuta ufficialmente solo dalla Turchia, mentre la Repubblica di Cipro è membro dell’ONU e della UE.
Nicosia, la zona di confine
“Quello che viene poi presentato come “piano di riconciliazione”, soprattutto da parte del funesto Presidente Anastasiadis (della … Repubblica di Cipro), prevede l’insediamento di 210.000 turco-ciprioti (la proporzione di 1 ogni 4 secondo i testi, ma la popolazione dei greco-ciprioti non è di 840.000 persone, ma di 700.000), ignorando che il numero di veri turco-ciprioti non supera le 100.000 persone, e legalizzando di fatto la colonizzazione e, detto fuori dai denti, l’invasione del 1974. Inutile dire che i turco-ciprioti sono diventati una minoranza, prima controllata e poi sottomessa, nella parte settentrionale dell’isola, dove la popolazione complessiva è stimata in oltre 500.000 persone (è previsto che vi rimanga l’intera popolazione, anche dopo la “soluzione”), e, come noto, nessun censimento ha mai avuto luogo nella parte settentrionale dell’isola! “
Cipro nord – zona di occupazione Turca
La soluzione in discussione a Ginevra non menziona in alcun modo la sovranità popolare, né proviene da una qualunque forma di partecipazione o consultazione pubblica di nessuna delle due parti del paese; essa ricalca in gran parte il piano presentato nel 2004 dall’allora Segretario dell’ONU, Kofi Annan, che fu bocciato con un referendum dalla popolazione cipriota. Il piano prevedeva (e prevede) il mantenimento di tutta la popolazione oggi nel nord dell’isola e abbandona ogni preventiva richiesta di evacuazione delle forze militari turche (finora sempre portata avanti dai ciprioti del sud). Allora, Cipro doveva essere la contropartita per il permesso di aprire un “fronte turco” della campagna USA in Iraq. Oggi (in cambio di cosa?) Erdogan, non contento di avere conquistato manu militari il 36% del territorio e di averlo, di fatto, mantenuto nei negoziati, ha richiesto il controllo del 45% della ZEE, ovvero la Zona Economica Esclusiva di Cipro, che comprende anche ampi tratti di mare antistante, ricco di risorse.
Cipro – la ZEE – Zone Economica Esclusiva
“(…) su di loro in particolare la Turchia impone che le parti 6, 8 e 9 di questa zona siano incluse … nel quadro della “soluzione”, ed esclusivamente sotto il suo controllo. (…) Ad oggi mentre si svolgono le … negoziazioni in Svizzera, la Turchia continua la costruzione accelerata di nuove basi militari e di infrastrutture (porti, aeroporti e altre zone militari esclusivi) nella parte occupata della cosiddetta “Repubblica turca di Cipro Nord “, il che la dice abbastanza lunga sui malcelati piani reali della Turchia. Vale a dire, il controllo assoluto dell’isola con un sistema politico neo-coloniale” “Più precisamente, la presunta “soluzione” attualmente in discussione a Ginevra al Mont Pelerin, prevede una presidenza a turno (tra greco-ciprioti e turco-ciprioti) e la “effettiva partecipazione dei turco-ciprioti nel governo dell’isola” (sic) come dicono i testi ufficiali del progetto, e dunque il diritto di veto. Inoltre, la Turchia questa volta richiede che l’applicazione delle quattro libertà fondamentali dell’Unione europea, sia valida anche a Cipro per i propri cittadini (della Turchia) e che essi (sempre i cittadini della Turchia) possano anche essere nominati in cariche pubbliche del … nuovo Stato federato cipriota. (…) In breve, la Turchia avrebbe ottenuto in questo modo il controllo totale di Cipro, e attraverso questo, cioè tramite il veto interno, e per estensione tramite il veto esterno (Cipro, paese … membro dell’Unione Europea) questo paese potrà bloccare e/o influenzare le decisioni e le direttive CEE che non saranno compatibili con i propri interessi. La stampa tedesca, parla già del caso … come un modo di far entrare la Turchia nell’UE dalla porta di servizio (Eleni Theocharous, Atene il 22 e 23 gennaio 2017).”
Anastasiadis, di fatto, sarebbe il primo presidente che si presenta ad una conferenza internazionale in tempo di pace con lo scopo di …. auto-abolirsi. Obiettivo, probabilmente, quasi raggiunto. Decisione spontanea? Il fatto che si notoriamente affetto da problemi di alcolismo (ecco perché va così d’accordo con Juncker…) non fa che aggiungere motivi di preoccupazione. Si tratta certamente di un uomo ampiamente ricattabile.
Nikos Anastasiadis
“Alcune fonti internazionali ritengono che la… nipote spirituale di Henry Kissinger, Victoria Nuland, molto attiva nel nuovo processo di Cipro, abbia minacciato direttamente il presidente Anastasiadis, potenzialmente “ricattabile” per certi affari del suo studio legale negli Stati Uniti. Il golpe in corso è (in caso di successo) anche questo: il Presidente Anastasiadis chiederà alle Nazioni Unite di adottare una nuova risoluzione che approvi il piano attuale e annulli le sue precedenti decisioni (comprese quelle di condanna dell’occupazione militare turca di Cipro del Nord)”
“(…) a Cipro, la Conferenza di Ginevra ‘ha compiuto il suo miracolo’, vale a dire, in primo luogo la produzione di un nuovo protettorato, dopo l’auto-soppressione della Repubblica di Cipro, l’unica entità statale riconosciuta a livello internazionale. Un colpo di stato completato con la responsabilità di tre paesi: la Grecia, paese diventato un protettorato economico, la Gran Bretagna, paese con interessi vitali a Cipro, tra cui basi militari, e, infine, la Turchia, i cui interessi vitali (quelle dell’invasione, occupazione e colonizzazione della parte settentrionale dell’isola dal 1974) saranno pertanto mantenuti e consolidati. ” “(…) Nel gennaio 2017, il ministro degli Esteri greco Nikos Kotzias, a seguito dei negoziati di Ginevra, ha detto che la minoranza avrà lo stesso potere decisionale rispetto alla maggioranza e che “noi” ci accingiamo a preparare una nuova costituzione per Cipro. “Noi” chi? … I tre paesi (Grecia, Turchia, Gran Bretagna), che si riuniranno per… “offrire” il testo fondamentale ad un quarto paese. Senza nessuna assemblea Costituente senza alcun referendum, al di là di ogni sovranità popolare, (…) I paesi poveri riempiti di elettori futuri. (…) “Possiamo quindi considerare, purtroppo senza esagerazione alcuna, che stiamo assistendo al colpo di stato più radicale in Europa dopo le aggressioni del 3° Reich”, ha detto Dimitris Konstatakopuolos, e mi permetto di aggiungere a questo, la cosiddetta “costruzione europea”. Ciò che distingue l’attuale Putsch di Ginevra da quello (per esempio) della Giunta dei Colonnelli in Grecia nel 1967, è che sotto i colonnelli, la Costituzione fu sostanzialmente sospesa, non abolita. Tutti sapevano che il periodo della dittatura sarebbe passato e che la Costituzione non sarebbe tornata in vigore. Mentre il progetto … (pseudo) federalista Cipro, ha introdotto da subito la morte dello stato esistente, come quella della sua Costituzione.”
“(…) Già a suo tempo, il Piano Annan per Cipro nel 2004 aveva molti punti in comune con il Trattato di Maastricht, sia nella filosofia che nel metodo utilizzato. L’attuale piano discusso a Ginevra, come tutti i testi, a partire dai memoranda imposti alla Grecia, è portatore di questa filosofia giuridica che stabilisce un nuovo regime a partire dal colpo di stato e dalla violenza (di qualsiasi tipo) specifico di Carl Schmitt (1888-1985), noto giurista ufficiale della Germania nazista, il filosofo e intellettuale della dottrina del decisionismo sotto il regime nazista. Dimitris Konstantakopoulos ricorda che, secondo alcune fonti ancora da verificare, sia il piano Annan, sia il Trattato di Maastricht ed anche i memoranda imposti dalla troika in Grecia e Portogallo sarebbero usciti dallo stesso studio legale con sede a Londra. Un dritta per … giornalisti!”
Come ciliegina sulla torta, il nuovo “pseudo-stato” non sarebbe dotato di forza militare propria, né sotto forma di esercito (assente) né sotto forma di polizia. I compiti di ordine pubblico verrebbero garantiti da forze dell’ordine composte solo da agenti stranieri (!), per metà provenienti da paesi cristiani e per l’altra metà da paesi musulmani. Per quanto tempo resisteranno alla tentazione di spararsi l’un l’altro e si eviterà di fare di Cipro il prossimo Libano?
“Ecco la condizione finale e letale in cui sono le nostre democrazie e quindi i paesi, i popoli e le nazioni, a seguito di un buon mezzo secolo di “conquiste europee”, nel corso degli anni della Troika, con il pretesto di debito, infiniti anni di “riforme strutturali” e austerità. Avendo … compiuto un ulteriore passo verso il baratro, i greci sanno per esperienza che le future elezioni ormai saranno inutili in ogni caso, e non lo saranno più senza un rimodellamento radicale della vita politica del paese, il che non è facile. Altri popoli … a quanto pare, ancora votano e questo è importante. Sulla base della nostra avanzata, e avariata, esperienza, dovrebbero essere più accorti prima di compiere certe scelte politiche.”
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